giovedì 26 aprile 2018

IL SOGNO DI MERLINO E IL SACRO GRAAL






Il SOGNO DI MERLINO E IL SACRO GRAAL

 


“Gnosis Recepta Ab Antiqua Luce”


Ecco le prime canalizzazioni riguardanti la figura di Merlino, ricevute dal sottoscritto e pubblicate nella omonima pagina di Facebook dedicata all’Antica Saggezza delle Origini, qui raccolte in un unico documento.

 

 

CHI È MERLINO?



Merlino è l’archetipo (simbolo universale) del Vecchio Saggio e incarna il custode della Tradizione Occidentale: la Saggezza degli Antichi abitatori del continente europeo.

Nelle sue vesti di Mago e Druido (sacerdote dell’Antica Religione), egli è il preservatore e il continuatore di quelle tradizioni sapienziali generate, si narra, da esseri divini in epoche estremamente remote.

Ma egli è anche un personaggio storico, la cui memoria si è tentato di cancellare o distorcere nei secoli, sia per l’inferenza dell’impero romano, sia a causa dell’avvento del cristianesimo.

Il suo mito ha tuttavia passato le ere radicandosi come pochi altri nella coscienza collettiva, ricordandoci l’importanza del legame con la Natura e che il Divino è l’Universo stesso: famosa è infatti la sua tunica con la volta stellata (la stessa, fra l’altro, indossata dai sacerdoti egizi) ad indicare come la Presenza si trovi ovunque e non soltanto nei templi e che gli uomini non dovrebbero confinarsi: il nostro destino è infatti di essere senza limiti.

Merlino attende pazientemente, come tutti i grandi Maestri e Saggi, che gli esseri umani sciolgano i loro vincoli dovuti a credenze errate e fuorvianti per tornare ad apprendere la Saggezza delle Origini, la quale altro non è che la connessione con il grande Cerchio della Vita attraverso l’opera del Cuore.




Il Sogno di Merlino



Domanda:

“Cos’è il ‘Sogno di Merlino’?”


Risposta:

“Il nome che ti è stato ispirato [per il gruppo di facebook] si riferisce alle possibilità creative di ogni essere umano che si risvegli al suo vero potere. Merlino, il Druido della foresta, è anche Mago e quando un Mago ‘sogna’, crea. Quando voi sognate, quei sogni vanno per lo più nel passato e sono pieni di insoddisfazione e di rimpianti. Ma il sognare di un Mago, ovvero di chi si è liberato dal fardello del passato, è rivolto al futuro e manifesta la realtà che intende sperimentare. Egli pone dei ‘semi’ nel qui-e-ora e attende sapientemente e con fiducia la loro ‘crescita’. Tutti voi state imparando quanto sia importante la responsabilità riguardo gli avvenimenti della vostra vita: siete i ‘creatori’ di tutto ciò che vi accade. Quando divenite veramente coscienti di questo fatto, avete cominciato a percorrere lo stretto sentiero del Mago. Da tale nascente consapevolezza giunge l’essere responsabili e la possibilità di co-creare la propria realtà. Ovviamente è già così, ma senza consapevolezza si manifestano tante cose che non si vorrebbero e dopo ci si pente o si vive un senso di frustrazione. Il processo creativo di un vero Mago è molto semplice e naturale: poiché egli fluisce con l’infinita energia della Vita, si sente ispirato a ‘sognare’ delle esperienze che portino soddisfazione a lui come ad altri esseri, co-creando perciò da uno stato di coscienza elevato e in sintonia con l’Universo. Egli, non vivendo un senso di separazione con la Natura e con il Mondo, gioisce nel vedere le creature avvicinarsi sempre più al Padre-Madre di tutte le cose. E fornisce la spinta necessaria affinché ci si muova nella direzione voluta dalla Coscienza Una. La sua azione non è mai invasiva ma sempre rispettosa delle volontà individuali, pur sapendo che esse sono illusorie. Il Mago è anche un Saggio e sa aspettare che le circostanze e le energie siano favorevoli per promuovere una data azione: esattamente come un volatile sente le correnti e le asseconda per favorire il suo volo. Così il Mago sogna il futuro che per lui è già presente e partecipa della creazione continua che è il fluire stesso della Vita.”



Il Sacro Graal



Domanda:

“Cos’è il Sacro Graal?”


Risposta:

“Il Graal è sempre esistito, persino prima del vostro universo, ed è ciò che voi chiamate una ‘teofania’, ovvero una manifestazione sensibile fisica in certo senso, del Divino. A seconda delle epoche esso è stato inteso come la coppa della conoscenza, come un libro magico o come il calice usato nell’ultima cena e che in seguito raccolse il sangue di Gesù. E in tanti altri modi. Alcuni studiosi ritengono che tale termine derivi dall’unione di ‘sang’ (‘sangue’) e ‘real’ (‘reale’): Santo Graal. Naturalmente le speculazioni potrebbero continuare all’infinito, basandosi anche soltanto su tali concezioni, ma noi possiamo dirvi che semplicemente il Graal rappresenta la vostra vera natura, il vostro essere più profondo. Siete infatti come tanti raggi di un medesimo Sole, della stessa natura di quel Sole. E proprio il Sole è una delle ‘epifanie’ più evidenti nelle antiche culture. In India e in molte altre tradizioni si parla ad esempio di una Sfera Dorata, alta circa tre metri e mezzo, che protegge l’umanità apparendo soprattutto nelle difficili epoche di transizione, come quella che state vivendo. Il Graal è quel ‘Regno dei Cieli’ di cui parlava proprio il maestro Gesù: «Se coloro che vi guidano vi dicono: Ecco il Regno (di Dio) è in cielo! Allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: È nel mare! Allora i pesci del mare vi precederanno. Il Regno è invece dentro di voi e fuori di voi » [dal Vangelo di Tommaso]. La ‘cerca del Graal’ è dunque la ricerca della propria verità interiore, la conoscenza di se stessi: espressa nel famoso motto ‘nosce te ipsum’ [in latino: ‘conosci te stesso’]. Il vero Graal siete voi o meglio il vostro Cuore, la vostra Divina Essenza, la quale è vostro compito, proprio come i Cavalieri della Tavola Rotonda, ritrovare. La cercherete ovunque nel mondo, alla fine comprendendo che si trova dentro di voi e che è voi. La Dama Bianca (l’Anima) e il Vecchio Saggio (il Maestro interiore) vi condurranno sulla strada che dovrete percorrere fino a scorgere quella Luce di cui siete voi stessi i portatori: quella visione o percezione vi permetterà di comprendere che il Sole del Divino è sempre stato in voi ed ovunque. Ma quante volte vi perderete e penserete di aver smarrito il Sentiero e vi scoraggerete, prima di vedere davvero! Orsù non perdetevi d’animo ma cominciate adesso la vostra ‘Cerca’: il Graal vi attende con tutto l’amore del Padre-Madre da sempre e per sempre.”




Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda



Domanda:

“Puoi parlarci di Re Arthur e dei suoi Cavalieri?”


Risposta:

“Cari amici e ricercatori del Vero,

Tutti i personaggi che trovate nei miti e leggende rappresentano degli aspetti di voi che evidenziano le luci ed oscurità del vostro essere. Non fanno eccezione i Cavalieri della Tavola Rotonda, i quali, essendo in 12, simboleggiano le differenti tipologie umane ben riprodotte, ad esempio, nei segni zodiacali. Quando è presente il Re vero, ossia la Coscienza o Sé superiore, i Cavalieri si mettono all’opera per trasformare se stessi attraverso la famosa Cerca del Graal. Il nome Arthur indica la presenza del Sé che invita gli uomini a cercare la Luce interiore (Ur) attraverso l’Arte: ovvero le qualità e i talenti propri ad ognuno. Il Mago Merlino, altro personaggio chiave di questi ancestrali racconti, è la Voce della Natura, ciò che gli Antichi chiamavano “Shan” : la Saggezza dell’Universo. Pertanto Artù raffigura l’aspetto maschile e attivo dell’Esistenza, mentre Merlino ne delinea l’aspetto femminile e ricettivo. La Tavola Rotonda non può che esprimere la Coscienza di Unità, la quale, affratellando i Cavalieri in un unico intento permette loro di manifestare la grandezza del Regno di Camelot, ovvero del Cuore. Ma perché ciò possa avvenire, è necessario estrarre la spada dalla roccia: liberare cioè dai ‘cuori induriti’ quelle energie di Luce che rappresentano la vostra vera Forza. L’unione delle 12 Spade archetipali non può che significare dunque la vostra più alta realizzazione.” 




Ginevra, Morgana e il potere femminile



Domanda:

“Chi sono Ginevra e Morgana e qual è stato il ruolo delle donne nelle vicende arturiane?”


Risposta:

“Nel pensiero ‘mitologico’, caratteristico dei vostri antichi progenitori, le donne rappresentano gli aspetti tenebrosi e luminosi dell’Anima. Una donna ha così la possibilità di portare un uomo alla ‘salvezza’ o alla ‘perdizione’. Tale è il potere delle donne. Potrà sorprendervi che l’Anima possa avere anche una parte oscura, ma è la verità. Siete abituati ad immaginarvi un’Anima come pura Luce emanata dalla Fonte. Ma dovete sapere che l’intero Universo è di natura ‘binaria’, ovvero fondato sugli opposti e complementari, in una parola: la dualità. Tale condizione permette alle forme di sorgere e di creare innumerevoli eventi nell’interazione fra esse. Uno dei più basilari movimenti della vita si realizza proprio grazie al relazionarsi del principio femminile con quello maschile. Attraverso il continuo intrecciarsi dei due principi si hanno tutti i più importanti fenomeni ed esperienze e dunque la crescita. Ora, la figura di Ginevra compensa quella di Morgana, come manifestazione l’una degli aspetti luminosi e l’altra di quelli tenebrosi dell’Anima. Cosa si intende esattamente? Che la luce per natura vuole espandersi, mentre l’oscurità cerca di assorbire e di contenere. Dunque la complementarietà dei due elementi consiste nel fatto che ciascuno aiuta l’altro, anche se nell’apparenza di una percezione limitata parrebbe il contrario. Infatti la funzione degli aspetti tenebrosi è del tutto simile alle sponde di un fiume, agli argini di un torrente: l’acqua scendendo a valle abbisogna di qualcosa che possa delimitare il suo percorso affinché la sua discesa non sia vana, venendo infine assorbita dalla terra. Ecco il ruolo dell’oscurità: essa descrive quel limite, i confini di un’esperienza. Allora, mentre Ginevra, sposa di Artù e sua Anima Gemella, ispira e guida l’amato, Morgana la Strega sembra tentare in ogni modo di separarli e di condurre il re alla sconfitta; ma ottiene soltanto che i due si uniscano ancor più e il Regno di Camelot assurga alla sua grandezza finale. Ecco dunque come le tenebre servano in realtà il disegno complessivo che è sempre di conoscenza di sé: senza il loro intervento non sarebbe possibile realizzare alcuna impresa, il mondo si fermerebbe, sarebbe qualcosa di statico. Entrambi i personaggi, pertanto, Ginevra e Morgana, riproducono simbolicamente le forze della Natura: creative e distruttive, ordinate e selvagge, benevole e malefiche. Una non può esistere senza l’altra. Merlino è colui che media fra le due, saggiandone il potenziale e indirizzandolo costantemente verso un Bene più alto. Merlino il Mago è simbolo dello Spirito o Sé superiore.” 




Io Sono Merlino



Domanda:

“Vorrei sapere chi mi ispira queste particolari canalizzazioni… insomma chi sei tu che sembri parlare con tanta saggezza? Grazie”

Risposta:


“Già conosci la risposta. In certo senso io sono te: un frammento della mia Anima vive infatti anche in te. Io sono colui che chiamate Merlino o Myrddin [in gaelico]. Sono qui perché è giunto per te il tempo di ricordare chi fosti, e, riconoscendolo, chiedere nuovamente di far sorgere i tuoi antichi talenti. Sei stato con me in più occasioni ed è il motivo per cui avverti una grande attrazione per i personaggi che ho interpretato nel corso di tante epoche. Oggi i più mi conoscono come St. Germain. Ma in un passato ancestrale venni come Merlino per affinare la cultura degli uomini, quando la vita sulla Terra era ancora molto semplice. A me e ad altri come me si deve quella cultura druidica della quale anche tu fosti degno rappresentante. Ora sono qui poiché hai già cominciato a ricordare, e, nella misura in cui ciò avviene, i poteri di cui disponevi tornano a te. Voglio aiutarti, insieme alle altre tue Guide e Maestri, a diventare ora un Insegnante della Nuova Energia. La tua aspirazione è sempre stata forte, e, nonostante le molte traversie della vita mondana, non ha perso lo slancio iniziale. Sei una grande Anima e meriti senz’altro l’aiuto dei Piani Sottili. Molto lavoro c’è da fare sulla Terra, così tante Anime chiedono ed implorano il nostro intervento, ma dovete comprendere anzitutto che il Piano dimensionale in cui vi trovate è soggetto a mutamenti importanti in vista di un ritorno dell’epoca dorata. Sappiate che questa non è la vostra vera dimora ma un luogo nel quale imparare, molto simile ad una scuola. Un giorno questa “scuola” diverrà per molti di voi un bellissimo “parco naturale”. E avrete bisogno di certi codici per potervi accedere, come già più volte vi è stato annunciato: in particolare il codice dell’amore, il quale dipende da quanto vi sarete liberati dai vecchi paradigmi di paura, controllo e lotta per la sopravvivenza. Così, se lo desiderate profondamente e lavorate per questo scopo, vi verrà concesso il “passaggio dimensionale”. L’Universo offrirà a tutti coloro che s’impegneranno secondo le loro possibilità, l’occasione di giungere nella Nuova Terra.

Grazie a tutti voi”




La “Corte dei Miracoli”


Ho conosciuto tante persone, letteralmente migliaia, e, per via delle cose di cui mi occupo da una vita, alcune di loro talmente sensibili da apparire disadattate agli occhi del mondo, non in grado di integrarsi nei meccanismi della società.

Considero ciò un pregio e un segno di evoluzione, al contrario di altri, ma al contempo qualcosa che non permette di vivere pienamente il nostro tempo.

Naturalmente la cosa mi riguarda da vicino, al punto da aver creato un mio mondo “alternativo” nel quale sentirmi più a mio agio, come una coperta calda sotto la quale molti possono, insieme a me, accucciarsi per un po’.

Il mondo è un posto davvero terribile per quelli come noi, nella sua estrema insensibilità e spietatezza, che non offre speranza alcuna di un rivolgimento.

E tuttavia proprio coloro che si aggirano, in apparenza sperduti, sulle sue strade polverose e irte di pericoli hanno più possibilità di svegliarsi e di svegliare anche altri.

Tale è per me la vera “corte dei miracoli”: l’insieme di tutti quegli esseri che lottano per un riconoscimento da parte della società o che fuggono da esso, ma i quali svegliandosi cessano finalmente di lottare o fuggire e semplicemente riconoscono in sé quel valore che hanno sempre cercato negli altri o nel mondo e cominciano a condividere la propria bellezza.

Questo è un tempo di verità e anche questa doveva emergere dal buio della storia: la corte dei miracoli è rappresentata da tutti gli “eredi di Camelot”, da quel periodo che segnò la fine di un’epoca illuminata e l’inizio di un’era oscura, di inconsapevolezza e di paura.

È tempo ormai di recuperare quell’eredità, di riconoscere chi siamo davvero: dame e cavalieri, maghi e streghe che hanno atteso tanto a lungo di potersi rivelare al mondo; ardimentosi guerrieri della Luce; custodi della Terra e portatori di verità celesti; conoscitori dei segreti della Vita, amanti appassionati della bellezza e sognatori del tempo che fu e che sarà.

Un ponte fra Cielo e Terra, ecco cosa siamo, coloro che camminano fra i mondi…

E il nostro tempo sta tornando, anche i “draghi” lo sanno e non esiteranno a distruggerci.

Perciò adesso occorre prendere coscienza della nostra natura, valore e destino e riunirci, almeno energeticamente, per affrontare l’ultima gloriosa battaglia.

Il Re vero attende che la sua corte si riunisca ancora una volta, che i cavalieri portino questo messaggio in ogni angolo della Terra: tu noi un mendicante, sei un nobile essere e non hai bisogno di essere amato ma soltanto di amare; non hai bisogno di aspettare che qualcuno venga a salvarti ma di salvare te stesso dall’oblio di chi sei.

Ecco svelato il più grande miracolo: incontrare te stesso nel giusto regno della Pace e dell’Amore, dentro di te!


Grazie di esser parte di questa meravigliosa “Corte”.


Con amore,



Sam-Yen

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