martedì 25 dicembre 2018

IL FABRIZIO-PENSIERO IN PILLOLE


IL FABRIZIO-PENSIERO IN PILLOLE

(disponibile anche in compresse o supposte)




PUNTO PRIMO: LA POLITICA CI SALVERÀ?




I politici di mestiere, sono soltanto i servi di un potere ben più grande costituito, almeno dal XVIII sec., dai banchieri internazionali e oggi sovranazionali i quali gestiscono l’economia su quasi tutto il pianeta.
Ciò che io chiamo il “Grande Usuraio”, avendo il controllo su intere Nazioni tramite proprio la moneta/debito o prestito ad usura (concepito, come alcuni sanno, già nell’Antico Testamento).
Dunque il teatrino della politica non è altro che il classico “specchietto per le allodole” in cui sembra di poter parteggiare: pensando che da una parte si vinca e dall’altra si perda e che quindi bisogna essere molto accorti e votare il “giusto”.
Mentre nella realtà il banco, o meglio la banca, vince sempre…
 
È chiaro questo punto fondamentale?

“Tra i due litiganti il terzo gode”... ti dice qualcosa?

I partiti o movimenti politici che hanno favorito i grandi banchieri facendoci entrare nell’euro-zone, aumentando a dismisura il debito nazionale e fomentando una crisi senza precedenti nella nostra economia, sono di fatto criminali e traditori della “patria”.
Stesso discorso per quelli che ci mantengono in questa terribile situazione, ovvero gli attuali governanti.
Questi ultimi, a mio modesto avviso, sono anche più subdoli e peggiori di tutti gli altri perché ci hanno intortato con le più grandi promesse, ovviamente mai mantenute: uscire dall’euro, moneta sovrana, ecc. e tutto ciò che ci avrebbe salvato veramente dalla crisi indotta dal Grande Usuraio.
Dunque, in base a quanto qui ho appena riassunto, non vedo alcuna possibilità di “salvezza” da parte della politica, ma solamente tanta miseria.
D’altro canto può essere un bene per chi vorrà effettivamente svegliarsi dal Sogno: infatti se il sogno è bello nessuno vorrebbe mai svegliarsi, mentre il compito di questo mondo/matrix sembra ora essere quello di creare un brutto sogno, in modo da potersi svegliare più facilmente.
Alla fine della “fiera” anche il Buio serve la Luce, seppur inconsapevolmente.

Ed è questa la sola possibilità…




PUNTO SECONDO: LA RELIGIONE CI SALVERÀ?

 


Le religioni tutte sono, insieme alla politica, lo strumento principale che ha permesso di ingabbiare sempre di più gli esseri umani, fagocitando le loro aspirazioni spirituali o deviandole verso un percorso del tutto innaturale e lontano da qualsiasi luce.
Non ci sono parole per commentare questo orrore: come anche le più istintive passioni, i desideri più naturali e il nostro più intimo potenziale siano stati soppressi, in modo da renderci sempre deboli e asserviti al potere costituito.
In particolare le religioni abramitiche, o meglio yahwéiste (ebraismo, cristianesimo e islam), si sono grandemente adoperate con i loro migliori intelletti per riscrivere la storia dell’umanità, confondere le menti e far credere che si debba venerare una divinità guerrafondaia, sanguinaria, sessista, razzista e interessata essenzialmente ad avere sempre maggior potere.
Tutto ciò che poteva rappresentare un progresso in qualsiasi campo, un’evoluzione, è stato scoraggiato, bandito e rimosso pesantemente.
Sostituito da idoli, dogmi e puerili quanto pericolose credenze…
No, nessuna religione salverà l’uomo, tanto meno la donna e neppure i bambini.
La salvezza non è mai arrivata da quella direzione ma piuttosto da dentro di sé, dando ascolto a quella “voce” che, silenziosa, parla nel Cuore di ogni essere.
La “voce del Divino”, la quale non può essere etichettata, formalizzata, procedurata in alcun modo.
E di certo non vi si possono costruire chiese, apparati dottrinari e dogmatici, senza una reale attenzione al mondo interiore.
Non vi è alcun bisogno di regole, precetti e insegnamenti riguardo la Coscienza: una sola cosa Essa richiede: di essere conosciuta o riconosciuta dentro di noi.
I cosiddetti “testi sacri” andrebbero dati alle fiamme affinché possa tornare ad ardere quell’unica Fiamma nel Cuore.
In altre parole, dovremmo rigettare tutte le credenze e la “melma teologica” della quale ci hanno infarcito in tanti secoli per essere in grado di sentire nuovamente e di respirare la nostra Essenza.
Le religioni hanno fatto ormai il loro tempo ed è inutile sostare ancora nel loro asfissiante, mortale abbraccio.
Ma è altrettanto importante recuperare la percezione della nostra vera natura, cosa che soltanto un lavoro interiore, ad esempio attraverso la meditazione, può donare.




PUNTO TERZO: LA SCIENZA CI SALVERÀ?



La scienza, esattamente come la spiritualità, è qualcosa di connaturato all’essere umano. Essa esprime infatti il desiderio di conoscere il mondo esterno, il mondo delle forme, così come la spiritualità si rivolge a quello interiore, del senza-forma. Un vero scienziato ha un’attitudine agnostica, a differenza del religioso o dell’ateo: egli ricerca la verità, lasciando da parte pregiudizi, credenze e conoscenze pregresse. Aperto al nuovo e ad ogni possibilità egli si base sul principio: “Non so niente di questa cosa e sono pronto a lasciarmi sorprendere da ciò che è”. Tale è la base di ogni vera “conoscenza”, da cui deriva anche la parola “scienza”. E così si muovevano i primi ricercatori, gli antichi scienziati: senza pretendere di conoscere le cose prima di averle verificate attraverso l’esperienza.
Tutto ciò dovrebbe costituire anche le basi del cosiddetto “metodo scientifico”, se non  fosse che esso non tiene in conto la soggettività di ogni esperienza. Non vi è modo infatti di separare i “due mondi”: quello interiore, soggettivo, da quello esteriore, oggettivo. Il ricercatore influisce sempre sull’oggetto della sua ricerca, sia a livello interpretativo sia sull’esito stesso della sua ricerca, a causa della sua percezione. Ben lo sapevano ad esempio gli antichi alchimisti, i quali, operando sulla materia ne venivano progressivamente trasformati. Alla fine il maestro alchimista non era più lo stesso individuo che aveva cominciato la sua opera.
Nel mondo di oggi la scienza, come ogni altro aspetto dello scibile umano, è in mano ai “poteri forti” e perciò utilizzata per creare sempre nuove armi e modi per condizionare le persone e per sfruttarle. Ogni ramo della scienza contemporanea è purtroppo grandemente influenzato da questa ricerca del potere, incluse la medicina e la psicologia. La prima perché crea sempre nuove malattie allo scopo di indebolire la biologia umana; la seconda nel cercare di condizionare sempre meglio le persone.
La scienza sarebbe una cosa bellissima se fosse gestita da autentici ricercatori, anziché  dalle solite lobbies, dalle élites al potere. Non a caso molti scienziati in ogni campo – medici, psicologi, astrofisici, agronomi, ecc. – si ribellano a quei giochi conducendo ricerche per conto proprio e spesso rischiando, se non la vita, la loro carriera accademica e lavorativa.
Esistono invenzioni meravigliose che potrebbero rendere questo mondo un paradiso terrestre, senza inquinamento di sorta, con cibo di qualità e abbondante per tutti, energia senza limiti e gratuita, alcun sfruttamento delle risorse… ma ciò che ci viene passato ha invece lo scopo di farci vivere come in un inferno, creando in noi l’idea di essere infimi, deboli, impotenti…
La scienza potrà fare molto per noi e per il nostro pianeta una volta che sarà libera dalle catene del potere, ovvero da quei personaggi che non hanno certo a cuore il progresso, l’evoluzione, il benessere di tutti ma soltanto il proprio.
Ritengo che ciò stia già avvenendo e diventerà sempre più evidente nei prossimi anni.
Il mio suggerimento è di non credere a nulla senza averne una reale esperienza e ciò vale sia per il mondo esteriore sia per quello interiore.
Liberati da tutte le credenze e accogli soltanto ciò che risuona davvero col tuo essere…



PUNTO QUARTO: LA SPIRITUALITÀ CI SALVERÀ?

 



Cos’è la spiritualità? Essa non è altro che l’intimo, naturale bisogno dell’umano di conoscere la sua vera essenza, la sua Origine. Tutti noi sperimentiamo una sorta di Paradiso quando siamo piccoli: dove il contatto con quell’essenza è ancora molto vivo e presente, sebbene non ne siamo consapevoli. Poi nel tempo quella naturale connessione viene perduta, il ricordo di sé svanisce sotto la pressione dell’ambiente, di una società creata da esseri dimentichi della loro vera natura: ovvero il mondo degli adulti. E, per tutta la vita, cerchiamo forse inconsciamente quel “paradiso perduto”. Di solito attraverso le esperienze nel mondo esterno, particolarmente con le relazioni. Fino a renderci conto che nulla nel mondo esteriore può realmente soddisfarci e farci sentire a Casa. Quando ciò avviene nasce allora la possibilità di rivolgere lo sguardo dentro di sé. A volte è necessario passare attraverso la durezza di una malattia, un incidente, la perdita di qualcuno che amiamo, la depressione… affinché si apra finalmente il cuore. E quando siamo pronti potremmo ricevere un aiuto inaspettato da qualcuno: potremmo incontrare un essere in grado di farci nuovamente scoprire come stabilire quella connessione in apparenza perduta con noi stessi. Qualcuno che possiamo chiamare un Maestro…
Ma la spiritualità di oggi è soprattutto legata ad un fenomeno conosciuto come “new age”. La new age ha semplicemente ripreso alcune cose dalla Tradizione trasformandole in concetti “usa e getta”, non possedendo alcuna realizzazione o comprensione più profonda al riguardo. Quelle conoscenze andrebbero invece trasmesse soltanto da esseri illuminati o si rischia di fare danni: una mezza verità non è più una verità ma diventa una bugia.
Ora c’è tutto questo proliferare incredibile di movimenti, tecniche e “guru” di ogni specie: ciò che mette in confusione tante persone che vorrebbero cominciare un qualche cammino ma non sanno scegliere… La realtà è che ci sono due tipi di ricercatori spirituali: quelli che cercano semplicemente di stare meglio nelle loro vite, senza cambiare più di tanto; e quelli che desiderano la verità, essendo disposti a coinvolgersi più profondamente. Inevitabilmente solo questi ultimi potranno crescere davvero. Ma è possibile passare dallo status di “cercatore del benessere” a quello di “cercatore della verità” quando si comprende la necessità di un vero Maestro: qualcuno cioè capace di accompagnarci nel nostro mondo interiore senza farsi del male e senza danneggiare nessuno. Alla fine verrà risvegliato naturalmente anche il Maestro interiore, la Luce Divina nel nostro Cuore. Impensabile dunque credere di potersi avventurare da soli lungo quel cammino quando non si sa neppure da che parte si sta girati! Invece l’assunto principale della new age è che ognuno sia maestro di sé stesso. Di nuovo una mezza verità, cioè una bugia. O che se incontri il Buddha per strada dovresti ucciderlo. Quante sciocchezze! Il fatto è che soltanto se hai compiuto un vero cammino interiore, quel cammino e tutti i suoi maestri scompariranno da sé, non occorre far fuori nessuno! In altre parole, non bisogna mettere il carro davanti ai buoi, come si dice, o cominciare a costruire una casa dal tetto: è necessario rispettare i tempi o i vari passi di un percorso che sia tale. Gratitudine infinita dunque per chi ci ha aiutati a compiere il cammino quando non sapevamo neppure in quale direzione muoverci…
Posso prevedere che nei prossimi anni, scienza e spiritualità potranno andare sempre più a braccetto, come accadeva nei tempi antichi. Mentre politica e religioni dovranno cambiare radicalmente o perderanno completamente la loro ragion d’essere.




PUNTO QUINTO: MA ALLORA CHI CI SALVERÀ?




Alcuni aspettano un intervento di salvataggio extra o intraterrestre, angelico o messianico… tanti sono i modi in cui si vorrebbe che qualcuno risolvesse i problemi da noi stessi creati. Ma, quello che veramente è necessario è che la consapevolezza possa crescere abbastanza in ognuno da rendersi conto che il mondo esterno è soltanto un riflesso di quello interiore, nel bene e nel male. Né più né meno di un sogno, a volte brutto e a volte bello.
Il mondo si può cambiare soltanto partendo da noi stessi, facendo pace progressivamente con ogni aspetto di sé. La meditazione salverà il mondo e tutti noi: nessuna azione esterna possiede questo potere.
Cos’è dunque la meditazione? Essa è l’arte o l’abilità di ascoltare se stessi mettendo da parte il giudizio. È la percezione dell’Osservatore Silenzioso, ciò che alcuni chiamano la “pura consapevolezza”. Ovvero essere coscienti della stessa Coscienza. Altri preferiscono parlare di Presenza, intendendo non una forma di attenzione mentale ma una consapevolezza priva di contenuti. Libera cioè dal peso dei ricordi, dalle ansie per il futuro, dal traffico incessante dei pensieri… Com’è possibile realizzare questo? Forse che sia necessario creare un “vuoto mentale”? O imparare a concentrarsi tantissimo? O magari riempiendosi di “amore incondizionato” per qualcuno? Bisogna forse fare degli sforzi di là dalle nostre capacità? Niente di tutto ciò, ovviamente. La cosa in realtà è molto più semplice di quanto la mente potrebbe mai riuscire ad immaginare. Ma, proprio per questo non sta nelle parole, nelle idee, nei pensieri. Ed è bene dunque imparare con un Maestro, con chi cioè sia già andato oltre il gioco delle dualità e veda con chiarezza quel che è. Che possegga insomma quella che viene chiamata una “Chiara Visione”, manifestando ad ogni passo la dolce e ferma  Presenza dell’Essere. La scoperta di non essere il corpo, di non essere il mondo dei pensieri ed emozioni, di non essere neppure qualcuno che pensa, dice e fa qualsiasi cosa è la grande benedizione del Risveglio. Uno stato che può essere momentaneo o permanente, ma che sempre esiste in noi. Non sei l’autore di nulla ma sei l’attore di ogni cosa…
Si dice che la bellezza salverà il mondo… è vero, ma soltanto se impari a manifestare la vera Bellezza, quella del tuo essere. In che modo Essa può manifestarsi? Diventando nudi davanti a se stessi, ovvero trasparenti, accogliendo quindi tutto ciò che riteniamo di dover nascondere perché, a nostro dire, “brutto”; così come tutto ciò che percepiamo “bello”. La Grande Bellezza non è altro che il frutto di una profonda trasmutazione alchemica: tutto ciò che abbiamo rifiutato, negato, respinto, deve essere abbracciato, compreso e amato. Un “lavoro” che può richiedere una o tante vite. Ma che fin dal suo inizio ci rende particolarmente degni di attenzione e di sostegno da parte dei “mondi invisibili” e della stessa Natura: la Madre di tutti gli esseri.
La strada è dunque aperta a chiunque e attende le grandi Anime coraggiose che sentono di percorrerla. Nessuno è escluso, tutti sono chiamati e prima poi sapranno rispondere… è allora che il mondo sarà molto diverso da come lo conosciamo oggi. Puoi immaginare un mondo con tanti risvegliati, tanti individui non più imprigionati negli oscuri meccanismi del potere fine a se stesso ma che si mettono al servizio dell’Universo, con tutta la Bellezza e l’Amore di cui ogni essere dispone ed è parte integrante? Ebbene questo è il mondo che si può Sognare, che chiede ormai a gran voce di sorgere e che si può cominciare a realizzare dentro di noi, senza perdere altro tempo. Nella Gioia senza fine della comunione con l’Esistenza.


Fabrizio Sam-Yen