martedì 25 dicembre 2018

IL FABRIZIO-PENSIERO IN PILLOLE


IL FABRIZIO-PENSIERO IN PILLOLE

(disponibile anche in compresse o supposte)




PUNTO PRIMO: LA POLITICA CI SALVERÀ?




I politici di mestiere, sono soltanto i servi di un potere ben più grande costituito, almeno dal XVIII sec., dai banchieri internazionali e oggi sovranazionali i quali gestiscono l’economia su quasi tutto il pianeta.
Ciò che io chiamo il “Grande Usuraio”, avendo il controllo su intere Nazioni tramite proprio la moneta/debito o prestito ad usura (concepito, come alcuni sanno, già nell’Antico Testamento).
Dunque il teatrino della politica non è altro che il classico “specchietto per le allodole” in cui sembra di poter parteggiare: pensando che da una parte si vinca e dall’altra si perda e che quindi bisogna essere molto accorti e votare il “giusto”.
Mentre nella realtà il banco, o meglio la banca, vince sempre…
 
È chiaro questo punto fondamentale?

“Tra i due litiganti il terzo gode”... ti dice qualcosa?

I partiti o movimenti politici che hanno favorito i grandi banchieri facendoci entrare nell’euro-zone, aumentando a dismisura il debito nazionale e fomentando una crisi senza precedenti nella nostra economia, sono di fatto criminali e traditori della “patria”.
Stesso discorso per quelli che ci mantengono in questa terribile situazione, ovvero gli attuali governanti.
Questi ultimi, a mio modesto avviso, sono anche più subdoli e peggiori di tutti gli altri perché ci hanno intortato con le più grandi promesse, ovviamente mai mantenute: uscire dall’euro, moneta sovrana, ecc. e tutto ciò che ci avrebbe salvato veramente dalla crisi indotta dal Grande Usuraio.
Dunque, in base a quanto qui ho appena riassunto, non vedo alcuna possibilità di “salvezza” da parte della politica, ma solamente tanta miseria.
D’altro canto può essere un bene per chi vorrà effettivamente svegliarsi dal Sogno: infatti se il sogno è bello nessuno vorrebbe mai svegliarsi, mentre il compito di questo mondo/matrix sembra ora essere quello di creare un brutto sogno, in modo da potersi svegliare più facilmente.
Alla fine della “fiera” anche il Buio serve la Luce, seppur inconsapevolmente.

Ed è questa la sola possibilità…




PUNTO SECONDO: LA RELIGIONE CI SALVERÀ?

 


Le religioni tutte sono, insieme alla politica, lo strumento principale che ha permesso di ingabbiare sempre di più gli esseri umani, fagocitando le loro aspirazioni spirituali o deviandole verso un percorso del tutto innaturale e lontano da qualsiasi luce.
Non ci sono parole per commentare questo orrore: come anche le più istintive passioni, i desideri più naturali e il nostro più intimo potenziale siano stati soppressi, in modo da renderci sempre deboli e asserviti al potere costituito.
In particolare le religioni abramitiche, o meglio yahwéiste (ebraismo, cristianesimo e islam), si sono grandemente adoperate con i loro migliori intelletti per riscrivere la storia dell’umanità, confondere le menti e far credere che si debba venerare una divinità guerrafondaia, sanguinaria, sessista, razzista e interessata essenzialmente ad avere sempre maggior potere.
Tutto ciò che poteva rappresentare un progresso in qualsiasi campo, un’evoluzione, è stato scoraggiato, bandito e rimosso pesantemente.
Sostituito da idoli, dogmi e puerili quanto pericolose credenze…
No, nessuna religione salverà l’uomo, tanto meno la donna e neppure i bambini.
La salvezza non è mai arrivata da quella direzione ma piuttosto da dentro di sé, dando ascolto a quella “voce” che, silenziosa, parla nel Cuore di ogni essere.
La “voce del Divino”, la quale non può essere etichettata, formalizzata, procedurata in alcun modo.
E di certo non vi si possono costruire chiese, apparati dottrinari e dogmatici, senza una reale attenzione al mondo interiore.
Non vi è alcun bisogno di regole, precetti e insegnamenti riguardo la Coscienza: una sola cosa Essa richiede: di essere conosciuta o riconosciuta dentro di noi.
I cosiddetti “testi sacri” andrebbero dati alle fiamme affinché possa tornare ad ardere quell’unica Fiamma nel Cuore.
In altre parole, dovremmo rigettare tutte le credenze e la “melma teologica” della quale ci hanno infarcito in tanti secoli per essere in grado di sentire nuovamente e di respirare la nostra Essenza.
Le religioni hanno fatto ormai il loro tempo ed è inutile sostare ancora nel loro asfissiante, mortale abbraccio.
Ma è altrettanto importante recuperare la percezione della nostra vera natura, cosa che soltanto un lavoro interiore, ad esempio attraverso la meditazione, può donare.




PUNTO TERZO: LA SCIENZA CI SALVERÀ?



La scienza, esattamente come la spiritualità, è qualcosa di connaturato all’essere umano. Essa esprime infatti il desiderio di conoscere il mondo esterno, il mondo delle forme, così come la spiritualità si rivolge a quello interiore, del senza-forma. Un vero scienziato ha un’attitudine agnostica, a differenza del religioso o dell’ateo: egli ricerca la verità, lasciando da parte pregiudizi, credenze e conoscenze pregresse. Aperto al nuovo e ad ogni possibilità egli si base sul principio: “Non so niente di questa cosa e sono pronto a lasciarmi sorprendere da ciò che è”. Tale è la base di ogni vera “conoscenza”, da cui deriva anche la parola “scienza”. E così si muovevano i primi ricercatori, gli antichi scienziati: senza pretendere di conoscere le cose prima di averle verificate attraverso l’esperienza.
Tutto ciò dovrebbe costituire anche le basi del cosiddetto “metodo scientifico”, se non  fosse che esso non tiene in conto la soggettività di ogni esperienza. Non vi è modo infatti di separare i “due mondi”: quello interiore, soggettivo, da quello esteriore, oggettivo. Il ricercatore influisce sempre sull’oggetto della sua ricerca, sia a livello interpretativo sia sull’esito stesso della sua ricerca, a causa della sua percezione. Ben lo sapevano ad esempio gli antichi alchimisti, i quali, operando sulla materia ne venivano progressivamente trasformati. Alla fine il maestro alchimista non era più lo stesso individuo che aveva cominciato la sua opera.
Nel mondo di oggi la scienza, come ogni altro aspetto dello scibile umano, è in mano ai “poteri forti” e perciò utilizzata per creare sempre nuove armi e modi per condizionare le persone e per sfruttarle. Ogni ramo della scienza contemporanea è purtroppo grandemente influenzato da questa ricerca del potere, incluse la medicina e la psicologia. La prima perché crea sempre nuove malattie allo scopo di indebolire la biologia umana; la seconda nel cercare di condizionare sempre meglio le persone.
La scienza sarebbe una cosa bellissima se fosse gestita da autentici ricercatori, anziché  dalle solite lobbies, dalle élites al potere. Non a caso molti scienziati in ogni campo – medici, psicologi, astrofisici, agronomi, ecc. – si ribellano a quei giochi conducendo ricerche per conto proprio e spesso rischiando, se non la vita, la loro carriera accademica e lavorativa.
Esistono invenzioni meravigliose che potrebbero rendere questo mondo un paradiso terrestre, senza inquinamento di sorta, con cibo di qualità e abbondante per tutti, energia senza limiti e gratuita, alcun sfruttamento delle risorse… ma ciò che ci viene passato ha invece lo scopo di farci vivere come in un inferno, creando in noi l’idea di essere infimi, deboli, impotenti…
La scienza potrà fare molto per noi e per il nostro pianeta una volta che sarà libera dalle catene del potere, ovvero da quei personaggi che non hanno certo a cuore il progresso, l’evoluzione, il benessere di tutti ma soltanto il proprio.
Ritengo che ciò stia già avvenendo e diventerà sempre più evidente nei prossimi anni.
Il mio suggerimento è di non credere a nulla senza averne una reale esperienza e ciò vale sia per il mondo esteriore sia per quello interiore.
Liberati da tutte le credenze e accogli soltanto ciò che risuona davvero col tuo essere…



PUNTO QUARTO: LA SPIRITUALITÀ CI SALVERÀ?

 



Cos’è la spiritualità? Essa non è altro che l’intimo, naturale bisogno dell’umano di conoscere la sua vera essenza, la sua Origine. Tutti noi sperimentiamo una sorta di Paradiso quando siamo piccoli: dove il contatto con quell’essenza è ancora molto vivo e presente, sebbene non ne siamo consapevoli. Poi nel tempo quella naturale connessione viene perduta, il ricordo di sé svanisce sotto la pressione dell’ambiente, di una società creata da esseri dimentichi della loro vera natura: ovvero il mondo degli adulti. E, per tutta la vita, cerchiamo forse inconsciamente quel “paradiso perduto”. Di solito attraverso le esperienze nel mondo esterno, particolarmente con le relazioni. Fino a renderci conto che nulla nel mondo esteriore può realmente soddisfarci e farci sentire a Casa. Quando ciò avviene nasce allora la possibilità di rivolgere lo sguardo dentro di sé. A volte è necessario passare attraverso la durezza di una malattia, un incidente, la perdita di qualcuno che amiamo, la depressione… affinché si apra finalmente il cuore. E quando siamo pronti potremmo ricevere un aiuto inaspettato da qualcuno: potremmo incontrare un essere in grado di farci nuovamente scoprire come stabilire quella connessione in apparenza perduta con noi stessi. Qualcuno che possiamo chiamare un Maestro…
Ma la spiritualità di oggi è soprattutto legata ad un fenomeno conosciuto come “new age”. La new age ha semplicemente ripreso alcune cose dalla Tradizione trasformandole in concetti “usa e getta”, non possedendo alcuna realizzazione o comprensione più profonda al riguardo. Quelle conoscenze andrebbero invece trasmesse soltanto da esseri illuminati o si rischia di fare danni: una mezza verità non è più una verità ma diventa una bugia.
Ora c’è tutto questo proliferare incredibile di movimenti, tecniche e “guru” di ogni specie: ciò che mette in confusione tante persone che vorrebbero cominciare un qualche cammino ma non sanno scegliere… La realtà è che ci sono due tipi di ricercatori spirituali: quelli che cercano semplicemente di stare meglio nelle loro vite, senza cambiare più di tanto; e quelli che desiderano la verità, essendo disposti a coinvolgersi più profondamente. Inevitabilmente solo questi ultimi potranno crescere davvero. Ma è possibile passare dallo status di “cercatore del benessere” a quello di “cercatore della verità” quando si comprende la necessità di un vero Maestro: qualcuno cioè capace di accompagnarci nel nostro mondo interiore senza farsi del male e senza danneggiare nessuno. Alla fine verrà risvegliato naturalmente anche il Maestro interiore, la Luce Divina nel nostro Cuore. Impensabile dunque credere di potersi avventurare da soli lungo quel cammino quando non si sa neppure da che parte si sta girati! Invece l’assunto principale della new age è che ognuno sia maestro di sé stesso. Di nuovo una mezza verità, cioè una bugia. O che se incontri il Buddha per strada dovresti ucciderlo. Quante sciocchezze! Il fatto è che soltanto se hai compiuto un vero cammino interiore, quel cammino e tutti i suoi maestri scompariranno da sé, non occorre far fuori nessuno! In altre parole, non bisogna mettere il carro davanti ai buoi, come si dice, o cominciare a costruire una casa dal tetto: è necessario rispettare i tempi o i vari passi di un percorso che sia tale. Gratitudine infinita dunque per chi ci ha aiutati a compiere il cammino quando non sapevamo neppure in quale direzione muoverci…
Posso prevedere che nei prossimi anni, scienza e spiritualità potranno andare sempre più a braccetto, come accadeva nei tempi antichi. Mentre politica e religioni dovranno cambiare radicalmente o perderanno completamente la loro ragion d’essere.




PUNTO QUINTO: MA ALLORA CHI CI SALVERÀ?




Alcuni aspettano un intervento di salvataggio extra o intraterrestre, angelico o messianico… tanti sono i modi in cui si vorrebbe che qualcuno risolvesse i problemi da noi stessi creati. Ma, quello che veramente è necessario è che la consapevolezza possa crescere abbastanza in ognuno da rendersi conto che il mondo esterno è soltanto un riflesso di quello interiore, nel bene e nel male. Né più né meno di un sogno, a volte brutto e a volte bello.
Il mondo si può cambiare soltanto partendo da noi stessi, facendo pace progressivamente con ogni aspetto di sé. La meditazione salverà il mondo e tutti noi: nessuna azione esterna possiede questo potere.
Cos’è dunque la meditazione? Essa è l’arte o l’abilità di ascoltare se stessi mettendo da parte il giudizio. È la percezione dell’Osservatore Silenzioso, ciò che alcuni chiamano la “pura consapevolezza”. Ovvero essere coscienti della stessa Coscienza. Altri preferiscono parlare di Presenza, intendendo non una forma di attenzione mentale ma una consapevolezza priva di contenuti. Libera cioè dal peso dei ricordi, dalle ansie per il futuro, dal traffico incessante dei pensieri… Com’è possibile realizzare questo? Forse che sia necessario creare un “vuoto mentale”? O imparare a concentrarsi tantissimo? O magari riempiendosi di “amore incondizionato” per qualcuno? Bisogna forse fare degli sforzi di là dalle nostre capacità? Niente di tutto ciò, ovviamente. La cosa in realtà è molto più semplice di quanto la mente potrebbe mai riuscire ad immaginare. Ma, proprio per questo non sta nelle parole, nelle idee, nei pensieri. Ed è bene dunque imparare con un Maestro, con chi cioè sia già andato oltre il gioco delle dualità e veda con chiarezza quel che è. Che possegga insomma quella che viene chiamata una “Chiara Visione”, manifestando ad ogni passo la dolce e ferma  Presenza dell’Essere. La scoperta di non essere il corpo, di non essere il mondo dei pensieri ed emozioni, di non essere neppure qualcuno che pensa, dice e fa qualsiasi cosa è la grande benedizione del Risveglio. Uno stato che può essere momentaneo o permanente, ma che sempre esiste in noi. Non sei l’autore di nulla ma sei l’attore di ogni cosa…
Si dice che la bellezza salverà il mondo… è vero, ma soltanto se impari a manifestare la vera Bellezza, quella del tuo essere. In che modo Essa può manifestarsi? Diventando nudi davanti a se stessi, ovvero trasparenti, accogliendo quindi tutto ciò che riteniamo di dover nascondere perché, a nostro dire, “brutto”; così come tutto ciò che percepiamo “bello”. La Grande Bellezza non è altro che il frutto di una profonda trasmutazione alchemica: tutto ciò che abbiamo rifiutato, negato, respinto, deve essere abbracciato, compreso e amato. Un “lavoro” che può richiedere una o tante vite. Ma che fin dal suo inizio ci rende particolarmente degni di attenzione e di sostegno da parte dei “mondi invisibili” e della stessa Natura: la Madre di tutti gli esseri.
La strada è dunque aperta a chiunque e attende le grandi Anime coraggiose che sentono di percorrerla. Nessuno è escluso, tutti sono chiamati e prima poi sapranno rispondere… è allora che il mondo sarà molto diverso da come lo conosciamo oggi. Puoi immaginare un mondo con tanti risvegliati, tanti individui non più imprigionati negli oscuri meccanismi del potere fine a se stesso ma che si mettono al servizio dell’Universo, con tutta la Bellezza e l’Amore di cui ogni essere dispone ed è parte integrante? Ebbene questo è il mondo che si può Sognare, che chiede ormai a gran voce di sorgere e che si può cominciare a realizzare dentro di noi, senza perdere altro tempo. Nella Gioia senza fine della comunione con l’Esistenza.


Fabrizio Sam-Yen


sabato 17 novembre 2018

IL CORNACCHIONE ED IL POPOLO TONTOLONE!

SCHIAVI DEL SISTEMA 

 

Attenzione: quello di cui verrete a conoscenza, proseguendo nella lettura, cambierà completamente la vostra visione del mondo. La politica vi sembrerà tutta una farsa ed inizierete ad intuire chi possiede veramente il potere di far crescere o di annientare le economie di interi Stati. Quando avrete capito i meccanismi dell' incredibile trappola nella quale siete invischiati, vostro malgrado, anche voi, NON POTRETE PIU' TORNARE INDIETRO!. Se ritenete di essere pronti per sapere la verità proseguite pure. Se non volete aggiungere una preoccupazione (molto grossa) a quelle che già avete, fate dietro-front e RIMANETE TRANQUILLAMENTE NELL'IGNORANZA, è comunque un vostro diritto.

Partiamo con alcune domande fondamentali. Provate a dare una risposta a questi quesiti apparentemente banali, magari pescandola da quanto avete appreso a scuola, oppure leggendo i giornali o ascoltando la TV, la radio ecc... Probabilmente avrete qualche difficoltà a rispondere con sicurezza!

1) Di chi è il denaro (compreso quello che avete nel portafoglio)?

2) Dove prende i soldi una banca quando ve li presta?

3) Cos'è l'interesse sul prestito applicato dalla B.C.E.?

4) Cos'è il debito pubblico? A chi dobbiamo tutti quei soldi? Perché aumenta sempre?

L'unico sistema per capire la complessa meccanica dell'economia mondiale è riportare tutto ai minimi termini e ragionare con dei modelli semplici. Magari leggendoci una simpatica favoletta per bambini... 


IL CORNACCHIONE ED IL POPOLO TONTOLONE! 



 

Immaginate una società in piccolo. Diciamo un paesino composto da un centinaio di abitanti nel quale ognuno abbia un ruolo diverso, ovvero sappia fare qualcosa che gli altri non sanno fare. Ci sarà quindi il calzolaio, il barbiere, il ristoratore, il muratore, il falegname ecc...Un modellino di società standard in scala ridotta. Immaginate ora che il denaro totale posseduto da questa piccola società ammonti a...diciamo... a 100.000 euro. Ogni abitante possiederà in media 1.000 euro in banconote di vario taglio. Immaginiamo che la cultura dominante di questa società sia il risparmio a tutti i costi. Se ognuno di loro si tenesse il denaro stretto stretto, senza spenderlo, la società sarebbe destinata a cadere nella miseria più totale nel giro di pochi giorni. Zero scambi commerciali = morte sicura del nostro simpatico paesino di montagna in tempi brevissimi. La cultura dominante, affinché la società prosperi, deve essere quella dello scambio commerciale continuo, della vivacità di mercato costante. Avremo così il calzolaio che paga 100 euro il falegname per sistemare una porta; il falegname pagherà 30 Euro al ristoratore per il pranzo; il ristoratore pagherà 15 Euro il barbiere per i capelli, il quale pagherà 60 Euro il sarto per la camicia nuova ecc...Il denaro è sempre quello, ma per il solo fatto di passare di mano in mano quella società è destinata a migliorare il proprio benessere materiale all'infinito.

La società dei consumi si basa su questo semplice principio.

Immaginiamo che questa società sia governata da un capo saggio, buono e che lavori per il bene di tutti: lo so che è difficile da credere ma proviamo a fare questo sforzo di immaginazione (in una favola ci può stare...)! Tale capo deciderà saggiamente quante banconote stampare (in base alla quantità delle merci in circolazione, al comportamento del mercato, all'aumento demografico, agli scopi comuni ecc...) ed in che maniera distribuirle; per esempio sottoforma di compenso per lavori di pubblica utilità. Il costo di produzione di tali banconote sarebbe irrisorio: carta + inchiostri + manodopera. Potrebbe ordinare al tipografo del paese di stampare il denaro, ricompensandolo con la giusta dose di banconote da lui stesso stampate, e a fine stampa potrebbe prendere i cliché portarli al sicuro affinché nessuno ne abusi. Semplice no?

Tutto troppo bello perché sia vero...

Immaginiamo invece che il capo di questo villaggio sia un tipo disonesto, arrogante, subdolo e che sia molto concentrato sul proprio e personale interesse e che del villaggio e dei suoi abitanti non gliene freghi proprio un bel niente! Immaginiamo che tale capo venga avvicinato da un losco individuo, che chiameremo "Amschel" il quale gli proponga un sistema per diventare immensamente ricchi entrambi, mettendolo in quel posto agli ignari abitanti del villaggio. Il capo accetta di buon grado e si mette ad ascoltare la furbissima proposta del nero cornacchione: "per prima cosa" dice il losco Amschel "devi ritirare tutte le banconote che girano nel tuo villaggio e distruggerle!". "Sei impazzito?" ribatte il capo: "sarebbe la fine di tutto!". "No, tranquillo..." sussurra con un diabolico sorriso il sig. Amschel"...sarà l'inizio di tutto! Sostituirai tutte le banconote, che ora sono di proprietà degli abitanti del villaggio, con quelle che ti darò io. Io però non ti regalerò le banconote...eh! eh! eh!...ma te le presterò per un tempo indefinito. In cambio ti chiederò un misero interesse...diciamo...un 2...anzi...un 2,5%! Se metterai in circolazione le mie banconote io ti farò diventare ricchissimo!". "Mmmh... Tutto qui? Accetto , ovviamente! Ma per metterle in circolazione come faremo?"."Tranquillo capovillaggio. Dovrai concedermi il permesso di fondare una banca nel tuo villaggio, al resto penserò a tutto io! Ih! Ih! Ih!"

L'economia sembra funzionare più o meno come prima ma dopo un anno arriva la prima batostina... Amschel contatta il capovillaggio e gli chiede il pagamento degli interessi: il 2,5% di 100.000 Euro ovvero 2.500 Euro! Il primo anno il capovillaggio riesce a pagare, ma già il secondo anno si trova in difficoltà. Dovrebbe pagare altri 2.500 Euro ma la popolazione è aumentata ed il denaro totale è diminuito e così anzichè pagare si fa prestare altri 20.000 Euro da quel torvo del sig. Amschel. Il terzo anno gli interessi da pagare diventano 5.500 Euro, ovvero il 2,5% dei 100.000 iniziali + i 2.500 di interesse non pagato l'anno prima + gli interessi sui 20.000 prestati l'anno prima. Il capovillaggio però non ha un euro e così chiede un prestito agli ignari abitanti del villaggio inventando il B.O.T.! In pratica dice: se mi prestate 5.500 Euro io tra sei mesi ve ne restituisco 5.700. Gli abitanti non si fanno pregare (sembra un buon affare) e così prestano il denaro al capovillaggio. Egli salda la rata di 5.500 Euro, ma sei mesi dopo si presenta il problema di pagare i 5.700 euro di B.O.T. agli abitanti. Il capovillaggio taglia la testa al toro e si fa prestare altri 10.000 euro dal cornacchione così può saldare il B.O.T. ed anche pagare la prossima rata di interessi al sig. Amschel. Intanto la massa monetaria nel paesino è aumentata e, di conseguenza, ogni singola banconota perde di valore (inflazione) e quindi la gente si ritrova ad avere bisogno di più denaro (che ora vale meno) per poter svolgere la propria attività. Ed è così che anno dopo anno quel paesino, senza sapere ne perché ne percome, si indebita sempre di più e si avvicina sempre di più al punto di non ritorno. Amschel inizia a sfregarsi le mani...il suo piano sta dando i suoi frutti. Amschel, infatti, prestando delle merci di modico valore (il valore reale delle banconote è praticamente nullo composto solo da carta, inchiostro ed un po' di manodopera) sta tenendo per le palle l'intero villaggio senza che gli abitanti abbiano il benché minimo sospetto di cosa stia accadendo...

Cominciate a capire?

Ben presto il capovillaggio si troverà invischiato in una gravosa situazione che non riesce più a controllare. Il debito è insaldabile; infatti anche ammettendo che quel genialoide del capovillaggio setacci l' intero paese, raccolga tutti i soldi in circolazione, li metta in un bel saccone e li restituisca in toto all'arcigno e diabolico Amschel non servirebbe a nulla: rimarrebbero sempre gli interessi da pagare!

Comunque lui è ricco, inoltre viene sempre rieletto in quanto il buon Amschel gli paga le campagne elettorali, la gente non sa nulla di nulla e quindi chissenefrega! Inizia ad elaborare teorie astruse ed incomprensibili da dare in pasto al villaggio per giustificare la presenza di questo debito, di cui si inizia a vociferare, che riguarda tutti i cittadini e che si ingrossa sempre di più. La situazione vera è che il villaggio è in debito con il sig. Amschel dell'intera massa monetaria che circola nel paese + svariate migliaia di euro di interessi (relativi, per l'appunto, all' intera massa monetaria che il villaggio possiede in prestito, senza saperlo!). Il capovillaggio, per sminuire la cosa, fa intendere che il debito sia costituito solo dagli interessi in quanto se i cittadini immaginassero che si stanno scambiando del denaro che non è di loro proprietà probabilmente prenderebbero il capo, gli leverebbero la pelle e lo immergerebbero nel sale grosso!

Ad un certo punto il sig. Amschel inizia a diventare un po' più severo. Minaccia di ritirare tutti i soldi che circolano nel villaggio (creando una depressione senza precedenti - vedi Argentina) se non vengono pagati regolarmente gli interessi. Il capovillaggio non può pagare delle rate così elevate ed inizia a regalare, in cambio del condono degli interessi, dei beni appartenenti alla comunità: regala la fonte di acque potabili, così Amschel inizia a far pagare l'acqua ai cittadini; regala la centrale elettrica, ed i proventi vanno così al sig. Amschel; regala dei bellissimi palazzi pubblici ecc...Ai cittadini racconta di privatizzazioni necessarie per rendere i servizi più efficienti e altre storielle che i poveri villici, immersi nella loro ignoranza, si bevono come camomilla calda!

Il sig. Amschel, uomo-ombra conosciuto solo dal capovillaggio, se la ride pensando a quanto è riuscito ad ottenere senza, praticamente, muovere un dito. Può produrre denaro a piacere a costo zero: paga infatti i costi vivi di carta, inchiostro e manodopera con parte del denaro prodotto. Lo puo' prestare al valore che c'è scritto sopra e chiedere un interesse relativo alla cifra scritta su ogni banconota. Quando il capovillaggio non riesce più a pagare gli interessi può chiedere delle merci reali, dal valore vero (fonti d'acqua, palazzi, industri pubbliche ecc...) in cambio ... del nulla!! Tutto questo non ha, ovviamente, nessuna utilità per i cittadini. Non serve a nulla e, anzi, li danneggia visto che gran parte delle tasse che pagano servono a pagare parte degli interessi sul debito.

Le tasse che i cittadini, ben presto si trovano a pagare, raggiungono vette inimmaginabili. Molte tasse sono nascoste, o difficilmente percepibili per cui essi hanno si la sensazione di pagare molte tasse, ma non così tante come realmente fanno. Essi pagano, mediamente, il 37 % di tasse sul reddito che percepiscono. Con i soldi che rimangono acquistano i beni di cui necessitano, sui quali grava una tassa media diretta del 20%. Inoltre, l'azienda che produce quei beni, riversa su di essi tutte le tasse che ha sostenuto per produrli, che incidono per un ulteriore 40% sul prezzo dei prodotti. Senza saperlo, anche perché sono veramente parecchio ignoranti questi schiavetti zucconi, si ritrovano a pagare circa un 70% di tasse su ciò che guadagnano. Ovvero lavorano da Gennaio a Settembre inoltrato solo per pagar tasse ed il poco che rimane per acquistare beni!. A scuola insegnano loro che, tempo addietro, esisteva una forma di sfruttamento dei villici chiamata mezzadria; il padrone di una gran fetta di terreno consentiva ai contadini di lavorarlo e lui, senza fare niente, si tratteneva metà del raccolto a titolo di affitto del terreno. Questo racconto era talmente convincente che zucconi del villaggio, dopo averlo ascoltato, se ne uscivano con dei commenti del tipo "poverini...meno male che certe cose non accadono più...viva la democrazia" e altre stronzate del genere. Adesso è peggio di allora ma gli zucconi non lo sanno!

Prima dell'avvento del cornacchione l'economia funzionava e le pensioni potevano essere pagate ad un'età decente, nella quale il fruitore poteva godersi un po' di vita in condizioni di buona salute e di relativa giovinezza. Ma con gli interessi da pagare questo non è più possibile! Gli uomini, quindi, devono continuare a produrre e a rendere almeno fino a 65 anni di età, ovvero più della media aritmetica dell'età di decesso! Per convincere i suoi polli a fare ciò, il capovillaggio si inventa di sana pianta un parametro (supportato da astruse ed inverificabili formule matematiche ) per giustificare questa necessaria decisione, nascondendo nel contempo i veri dati sulla vita media dei cittadini. Così facendo crea la famigerata "aspettativa di vita o speranza di vita"...tarandola a casaccio intorno ai 79/84 anni...tanto, come per molte altre cose, egli sa che nessuno si permette di verificare o di porsi una benché minima domanda su questo argomento.

Con la sua banca, l'oscuro cornacchione, riesce a fare anche di più. I cittadini, strangolati dalle inutili e subdole tasse che stanno pagando, si rivolgono sempre più spesso alla banca del sig. Amschel per dei prestiti di denaro. Egli, potendosi stampare il denaro a piacimento, non ha bisogno di possedere del denaro onestamente guadagnato per poterlo affittare ai cittadini. Così concede volentieri prestiti a chi li richiede chiedendo a sua volta però delle solide garanzie in cambio del prestito; per esempio chiede di ipotecare la casa, terreni, la macchina o altri beni guadagnati dai cittadini con anni di sacrificio. Loro firmano; spesso non hanno altra scelta. Il sig. Amschel si aggiudica così un'altra vittoria su quei tontoloni dei villici...intanto, per non perdere l'abitudine, si fa restituire i soldi con un po' di sani interessi. Poi, ad ogni prestito, fa aumentare il debito pubblico di tutta la comunità in quanto, prestando denaro, egli fa aumentare la massa monetaria circolante. Massa monetaria che, è bene ricordarlo, gli appartiene in toto e che i cittadini hanno in prestito con un interesse del 2,5% annuo. Inoltre se il povero cittadino che ha chiesto un prestito non riesce a restituire quanto dovuto, l'avido cornacchione, col sorriso sulle labbra, gli porta via la casa riducendo sul lastrico il tontolone di turno.

Questa storia, purtroppo, non ha il lieto fine in quanto i cittadini sono rimasti per 300 anni all'oscuro di tutto e, facilmente, sguazzeranno nell'ignoranza per altri 300 anni. Il cittadino medio non è curioso, non si fa domande, non cerca risposte...è intellettualmente pigro e quindi è il soggetto ideale per una sana e doverosa inculata a sangue! Inoltre, si sa, se la TV non parla di un certo argomento, tale argomento, praticamente, non esiste! Talvolta i TG annunciano una variazione del tasso di interesse della Banca Centrale in più o in meno ma il 99% di chi ascolta non è in grado di capire un bel niente di niente e non si pone nessun interrogativo. Amshel conosce le sue bestie! Accettando, ripeto senza saperlo, il denaro del sig. Amschel come moneta di scambio i villici si sono condannati ad un'economia basata sul produrre sempre di più. Ogni anno la produzione di beni materiali deve essere superiore a quella dell'anno precedente: non importa di cosa ce ne facciamo di tutte quelle merci, l'importante è arginare il più possibile il crescere del debito (che comunque, per sua natura, è destinato a crescere all'infinito e a non essere mai saldato). Lavoreremo sempre di più per sempre meno. Lo Stato potrà, con trucchi e trucchettini vari, limitare i danni nell'immediato ma in un futuro non lontanissimo ci troveremo strangolati nella impietosa morsa del debito ed il sig. Amschel potrebbe anche decidere di rivolere indietro i "suoi" soldi!

I protagonisti di questo racconto , basato su una storia vera, sono: il capovillaggio=il governo; il villaggio=lo Stato (inteso come "cittadini"); Amschel=la Banca Centrale Europea (oppure la Banca d'Inghilterra o la Federal Reserve...in pratica tutte quelle banche che si arrogano il diritto di stampare e di prestare il denaro agli Stati).

Lo scopo di questa storiella è quello di generare un' intuizione nel vostro cervello. Di aprirvi la mente, di illuminarvi in maniera da non essere più considerati dei giuggioloni imbecilli facilmente schiavizzabili. Adesso, per esempio, avete capito (spero) il perché del fatto che se andate davanti alla questura, tirate fuori un biglietto da 50 Euro e gli date fuoco vi possono arrestare...state distruggendo una merce che non vi appartiene. E che non appartiene nemmeno allo Stato Italiano. Appartiene alla Banca Centrale Europea (che è un' entità privata) da cui li avete ricevuti in prestito...



Frasi celebri di chi sapeva:

"E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina" J. Henry Ford

"La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere"- Amschel Mayer Rothschild, 1773 (l'inventore del signoraggio moderno)



Ecco un celebre estratto da quel mattone che è "Il Capitale" di Marx.

(Se vi definite Comunisti e non conoscete il signoraggio non avete NULLA contro cui combattere!)

"Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro. Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a batter moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote. Con queste banconote essa poteva scontare cambiali, concedere anticipi su merci e acquistare metalli nobili. Non ci volle molto tempo perché questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato. A poco a poco essa divenne inevitabilmente il serbatoio dei tesori metallici del paese e il centro di gravitazione di tutto il credito commerciale. In Inghilterra, proprio mentre si smetteva di bruciare le streghe, si cominciò a impiccare i falsificatori di banconote. Gli scritti di quell’epoca, per esempio quelli del Bolingbroke, dimostrano che effetto facesse sui contemporanei l’improvviso emergere di quella genìa di bancocrati, finanzieri, rentiers, mediatori, agenti di cambio e lupi di Borsa."

Karl Marx, Capitale, Libro I, Editori Riuniti, Roma 1974, {pp. 817-818} 



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venerdì 16 novembre 2018

IL SIGNORAGGIO BANCARIO E LE NUOVE SCHIAVITÙ



  LO VERO MALE DELLO MONNO!

 



Il signoraggio è una truffa monetaria e psicologica a cui tutti noi siamo soggetti.

Questa truffa si nasconde e si potenzia dietro una cortina di silenzio e di morte che ha attraversato gli ultimi 300 anni senza lasciar trapelare nulla della propria esistenza.

Si usa dire che “il più grande inganno del diavolo sia stato far credere all’umanità che lui non esiste” ed è proprio grazie a questa diabolica tecnica che il signoraggio è padrone del mondo ma in maniera trasparente per tutti noi.

Non sentirai mai parlare di signoraggio in TV o sui libri, nessun cantante ci farà mai una canzone né un comico uno spettacolo. I politici non litigheranno mai per il signoraggio e non vedrai mai la Guardia di Finanza arrestare qualcuno per quest’argomento.

Il signoraggio è il massimo potere del pianeta e tutti noi ne siamo schiavi.

Tecnicamente il signoraggio è il lucro che si genera dal creare moneta.

Attualmente la legislatura internazionale prevede solo due ENTI privati/privatistici autorizzati alla creazione di moneta: (1) le Banche Centrali (BC), che creano "moneta legale", sia contante, come la banconota, che scritturale, come le "Riserve" (o "moneta di banca centrale") e (2) le Banche Commerciali (BCOM), che creano, tramite prestiti, la c.d. "moneta bancaria" (o "fiduciaria").

Le tre monete vengono create dal nulla, senza corrispettivo e con spesa irrisoria.

Un esempio chiarirà il meccanismo: creare una moneta (sia essa di carta, di metallo o virtuale come un c/c) ha dei costi, dovuti alla materia prima, alla manodopera e ai servizi necessari di contorno, come la distribuzione, le tecniche anticontraffazione, ecc.

Il costo maggiore è (stato finora) il materiale di cui è composta la moneta, e l’insieme di tutti i vari costi suindicati vanno a determinare il suo «VALORE INTRINSECO». E' in pratica il "costo affrontato da chi crea la moneta".

Quando si parla di "moneta", però, si fa riferimento ad un altro valore: il «VALORE NOMINALE» (o, nel caso della banconota, valore "DI FACCIATA" o anche "LEGALE"). E' in pratica il costo che dovrà sostenere chi vuole ottenere quella moneta. I due valori (intrinseco e nominale) differiscono tra loro e questa differenza determina quello che si chiama «SIGNORAGGIO», ossia il guadagno che andrà (prima o poi) nelle tasche di chi ha creato quella moneta.

Ovviamente chi crea moneta tende a segnare (ossia a far risultare all'acquirente di moneta) un valore nominale più alto possibile rispetto al valore intrinseco. In altre parole il FABBRICANTE (il CREATORE) VENDE al CLIENTE (o affitta, dipende dal caso) il "pezzo monetario" ad un prezzo maggiore rispetto al costo sostenuto (affrontato) per crearlo, altrimenti ci rimette (signoraggio negativo).

UN ESEMPIO DI SIGNORAGGIO NEGATIVO E' DATO DAL CONIO DELLE MONETINE DA 1, 2, 5 O 10 CENTESIMI DI EURO, DOVE LA SPESA DI FABBRICAZIONE E' DI CIRCA 15 CENTESIMI. GUARDA CASO IL CONIO DI TALI "PEZZI" E' RISERVATO ALLO STATO E NON ALLA BCE: IN QUESTO MODO LO STATO SPENDE PIU' DI QUELLO CHE INCASSA (PER TALI PEZZI).

Ora vediamo ciò che avviene nella creazione della moneta-oro e della moneta-carta.

Anticamente le monete metalliche erano in oro e quindi con un valore intrinseco (il costo di fabbricazione) piuttosto elevato. Il«signore» che coniava queste monete imprimeva loro un valore nominale superiore al valore intrinseco per poterci guadagnare e permettersi così un «aggio» economico notevole.

Infatti questo Potente, ricevendo oro da ricchi commercianti o direttamente da miniere o da altre monete di altri regni/signorie, lo convertiva in moneta sonante, incidendo la sua effige su una delle facce della moneta, per UFFICIALIZZARE il pezzo da lui appena creato (coniato). Ora la moneta era LEGALE e poteva circolare nel suo regno. Era quindi una sorta di "garanzia" e per questo aveva il suo guadagno. In teoria era "certificata" e non occorreva sottoporla a pesi e misure ed "assaggi" per stabilirne la "bontà". Era BUONA perché il RE DICEVA CHE ERA BUONA. C'aveva messo la faccia, eh!

In soldoni (è il caso di dirlo): se per poter acquistare (ed ecco il famoso "potere d'acquisto") una mucca o pagare un milite o costruire una reggia occorrevano 10 grammi di oro allora il Signore (lui e soltanto lui) poteva creare una moneta LEGALE che dichiarava come contenente 10 grammi d'oro mentre in realtà in fase di conio ne venivano impiegati solo 9 grammi (con l'aggiunta di 1 grammo di metallo non nobile). In questo modo al Re era permesso un lucro dalla fabbricazione monetaria, dato dalla differenza tra costo di realizzo e potere d'acquisto finale.

La differenza tra il valore nominale dichiarato (10 grammi) e valore intrinseco effettivo (9 grammi) era il signoraggio (un grammo d’oro per moneta): l'aggio del signore.

Chi riceveva quella moneta poteva, da quel momento, farne uso e avere un potere d'acquisto fisso, determinato. Questo almeno in teoria. Nella pratica, con l'aumentare della avidità del re, si determinava un abbassamento (svilimento) del livello (leggi della percentuale) di oro nel "pezzo" (periodicamente ritirato e rifuso dal re stesso) e così, alla fine, per una mucca, venivano chieste DUE monete: ecco l'inflazione.

Quando all’oro si è sostituita la carta il discorso è peggiorato (per noi acquirenti di moneta) e il signoraggio è arrivato al 100% (e oltre, dato che paghiamo SEMPRE un interesse per avere moneta).

Infatti per stampare una banconota da 5 euro o da 500 euro bastano 10 centesimi di euro e sappiamo che la sua produzione da tempo non è più legata all’oro (non ha più ‘copertura’ e non è più ‘convertibile’). Come non bastasse, il valore nominale di una banconota viene inserito in bilancio come "passivo", come se la BC avesse affrontato quel costo per creare quel pezzo (ad es. euro 100 per una banconota da 100 euro).

Questo vuol dire che il Signore moderno, ossia chi oggi CREA moneta, ha un potere enorme (nel caso della BCE in Europa o la Federal Reserve negli USA).

VEDREMO CHE TALE POTERE SI TRASFERIRA' MAGGIORMENTE AL BANCHIERE PRIVATO SOTTO CASA (COME UNICREDIT O INTESA SANPAOLO O UNA QUALUNQUE DELLE BANCHE PRIVATE OPERANTI IN ITALIA E NEL MONDO) POICHE' OGGI IL 97% DELLA "MONETA" VIENE CREATA DAL NULLA DA QUESTI SIGNORI PRIVATI, A COSTO DI UN BIT DI COMPUTER.

Infatti questi organismi privati (tutte le Banche Centrali sono private) possono ricattare o comunque influenzare intere Nazioni, dato che creano moneta (e gestiscono la c.d. "politica monetaria" di una nazione "sovrana") in piena autonomia e senza responsabilità civile ne' politica. Basti pensare che la Banca Mondiale (di proprietà della Federal Reserve e della Banca d’Inghilterra, a loro volta tutt’e due private e padrone anche del Fondo Monetario Internazionale) nega prestiti a quei Paesi che NON ACCETTANO di privatizzare il settore dell’acqua potabile! E questo è solo un esempio.

Chi ha ben capito il meccanismo del signoraggio ora avrà anche compreso che ELIMINARE la banconota è un’azione PEGGIORATIVA in quanto sparisce, per le Signore Banche Centrali, un ‘costo’ ma aumenta, per le banche commerciali, il signoraggio sulla moneta elettronica. Perché?

Perché senza banconota sparirebbe la c.d. "moneta legale" e perderebbero quindi di coerenza le c.d. “Riserve”.

Oggi sappiamo che la BC non usa la "moneta" euro che usiamo noi (anche se si chiama ugualmente euro ed è indistinguibile dall'euro presente nel Conto Corrente che abbiamo aperto nella banca commerciale sotto casa).

La BC obbliga le BCOM ad adoperare speciali conti correnti chiamati "Riserve". Questi esistono in euro ma solo in euro di "moneta di banca centrale", che è praticamente "moneta legale". In breve: le banconote escono (e ritornano) dai conti "Riserve", per cui è FONDAMENTALE l'esistenza della banconota nel commercio, anche se ad emetterla dovrebbe (e dovrà) essere lo Stato, se in uno Stato Sovrano vogliamo vivere.

Solo tramite questi "conti Riserve" è possibile, per Legge, regolare tutta la contabilità tra banche commerciali.

AD ESEMPIO: SE UNICREDIT VANTA UN CREDITO DI EURO 100 VERSO INTESA SANPAOLO (PERCHE' UN CLIENTE DI INTESA SANPAOLO HA FIRMATO UN ASSEGNO DI EURO 100 A BENEFICIO DI UN CLIENTE DI UNICREDIT) DOVRA' AVVENIRE UN MOVIMENTO TRA "RISERVE" E NON SI POTRA', AD OGGI, VEDERE UNICREDIT FIRMARE VERSO INTESA SANPAOLO UN PROPRIO ASSEGNO COPERTO DA UN CONTO CORRENTE "NORMALE". PER CONTABILITA' LA BC CANCELLERA' 100 EURO IN MONETA DI BANCA CENTRALE DAL CONTO "RISERVE" INTESTATO A INTESA SANPAOLO E LI ACCREDITERA' AL CONTO "RISERVE" INTESTATO A UNICREDIT. UNICREDIT INCREMENTERA' DI UNA CIFRA "100" IL CONTO DEL PROPRIO CLIENTE E INTESA SAN PAOLO CANCELLERA' LA CIFRA "100" DAL PROPRIO CLIENTE. MA GLI EURO "IN GIOCO" SONO DIVERSI, SIA COME «QUALITA'» CHE COME «QUANTITA'». INFATTI IN SENO ALLA BC, DEPOSITATI SUL "CONTO RISERVA" DI UNA BCOM, C'È SOLO L'1% (L'UNO PER CENTO) IN "EURO DI MONETA CENTRALE" CORRISPONDENTE ALL'INTERO AMMONTARE DI UN PRESTITO (IN "EURO DI MONETA BANCARIA") CREATO DAL NULLA DALLA BCOM STESSA.

TRADOTTO: UNA BANCA COMMERCIALE CREA € 100.000 (IN EURO "COMMERCIALI") SCRIVENDOLI NELNOSTRO CONTO CORRENTE (E INDEBITANDOCI DI TALE CIFRA) AVENDONE ELLA STESSA SOLO € 1.000 NEL PROPRIO CONTO (IN EURO "CENTRALI"). SPESSO QUESTI 1.000 NON SONO NEMMENO ESISTENTIALI AL MOMENTO DELLA CREAZIONE DEI 100.000. 

È ancora vietato, per fortuna, usare l'euro delle banche commerciali per regolare le pendenze che una banca commerciale ha verso una "collega". Questo perché le banche commerciali creano moneta bancaria dal nulla e sarebbe una creazione senza fine.

Come la banca commerciale crea moneta dal nulla? Lo abbiamo detto e lo ripetiamo:

Quando oggi una banca commerciale eroga un mutuo emette moneta dal nulla creando il corrispettivo deposito online e in tempo reale intestato a chi ha chiesto il prestito.

Quel denaro poco prima NON esisteva, eppure ora è un nostro DEBITO. Da cui MONETA-DEBITO.

LA BANCA CENTRALE INGLESE (BANK OF ENGLAND, BOE) HA AFFERMATO NEL 2014 (QUARTERLY BULLETIN 2014 Q1) CHE «E' ERRATO [OSSIA FALSO - N.D.A.] CIO' CHE INSEGNANO I LIBRI DI TESTO. NELLA REALTA' LA BANCA COMMERCIALE NON "RACCOGLIE" PRIMA I FONDI TRAMITE I RISPARMI DELLE PERSONE E POI PRESTA QUESTI FONDI A CHI NE FA RICHIESTA. CREA IL DENARO NEL MOMENTO IN CUI CREA IL DEPOSITO. DAL NULLA».

La banca commerciale presta creando dal nulla la cifra richiesta, senza avere in precedenza quella somma di denaro richiesto.

Tornando in riferimento alla didattica banconota: le banche commerciali NON HANNO COSTI di creazione! Come detto, ad oggi il 97% della moneta esistente è in "moneta bancaria", quindi moneta creata dal sistema bancario commerciale privato sotto forma di bit di computer. Solo il 3% è "moneta legale" (o trasformabile in tale forma).

Che si può fare quindi?

Si potrebbe ovviare a tutto ciò in modo molto semplice: (1) bisognerà impedire alle banche commerciali di CREARE denaro e obbligarle a prestare solo quello precedentemente raccolto e (2) lo Stato, finalmente Sovrano, dovrà emettere moneta senza debito.

UN ESEMPIO DI EMISSIONE SENZA DEBITO E' DATO DALLE MONETE METALLICHE CON VALORE NOMINALE MAGGIORE DEL VALORE INTRINSECO, AD ESEMPIO I PEZZI DA 50 CENTESIMI, 1 E 2 EURO.

I più smaliziati avranno capito ora la presa in giro del defunto governatore DUISENBERG nei confronti di TREMONTI quando quest'ultimo chiedeva di sostituire le monete metalliche da 1 e 2 euro con banconote di pari valore e l'ex governatore (morto in circostanze misteriose) rispose dicendo: "Ma il sig. Tremonti sa che così facendo il suo Paese perderebbe il diritto di signoraggio sulla massa di denaro sostituita?".

Dal momento che la banconota non ha un corrispettivo in oro (le banconote sono convertibili in dollari USA ma dal 1971 il Dollaro USA non è più convertibile in oro) non c’è ragione che ad emetterla sia una entità privata né tanto meno che questa entità abbia un monopolio su tale emissione. Inoltre le spese per servire questo prestito (interesse) sarebbero evitate e lo Stato, ovvero tutti noi, avrebbe la REALE autonomia di gestione del Paese.

Chi teme che lo Stato possa in qualche modo iniziare a stampare moneta fuori misura e fuori controllo è una persona che non ha fiducia nello Stato.

Sappiamo bene che i politici nostrani sono collusi con ogni interesse immaginabile (banche, petrolio, armi, droga, prostituzione ecc.) ma la domanda che dobbiamo porci è molto semplice:

Perché un politico dovrebbe RIFIUTARE la responsabilità di creare denaro per il popolo?

Se egli è onesto non ci dovrebbero essere problemi poiché opererà secondo ETICA e REGOLE corrette e democratiche. Solo un politico disonesto, con un ultimo barlume di sincerità dirà: “No, guarda.. non darmi questa stampante in mano perché mi conosco e mi stamperei montagne di soldi per me e i miei amichetti!”.

Fortunatamente in questo caso la soluzione è semplice: si ringrazia e si manda a casa l’individuo prima che possa fare, per sua stessa ammissione, dei danni terribili.

L’ultimo caso è che il politico sia effettivamente disonesto.. ma se è disonesto perché dovrebbe rifiutare una così ghiotta occasione?

Non per remore morali in quanto abbiamo detto che è già disonesto.

Se non lo fosse (disonesto) accetterebbe subito la stampante e si comporterebbe come i tanto decantati Governatori di una qualsiasi e privatissima Banca Centrale, ai quali è riconosciuta stima e saggezza fuori dall’ordinario e notoriamente operano secondo il bene della Comunità. Einaudi ebbe a dire: ”Alla scarsità dell’oro si è sostituita la saggezza del governatore [della Banca Centrale, n.d.A.]” (sic!).

Ma allora un ladro perché non ruba? Forse perché c’è un pezzo grosso molto più potente di lui? Forse c’è un’entità che NON VUOLE dargli la stampante e far si che si crei denaro per il popolo (pur con il rischio di ruberie politiche)? E questa entità superiore è onesta? Se così fosse DOVREMMO IMMEDIATAMENTE cedergli ogni potere, poiché saprebbe ben governarci, di sicuro meglio del politico di cui sopra, o no? E se fosse invece disonesta perché ha in mano la stampante e affama il popolo facendolo vivere in un regime di anemia finanziaria? E questa entità superiore disonesta tanto, anzi più, del politico chi è se non Il Grasso Bankiere©? 

È evidente che il politico NON VUOLE E NON PUO’ prendere la stampante in nome del popolo perché i banchieri privati internazionali NON LO PERMETTERANNO MAI.

Eleggiamo persone che sono sponsorizzate dai banchieri e che quindi non opereranno mai in un’ottica popolare ma sempre a vantaggio dei loro VERI DATORI di lavoro. 

È pur vero che solo POLITICAMENTE si potranno invertire le cose ma per far ciò occorre la CONSAPEVOLEZZA di una grande fetta della popolazione, che sia informata, cosciente e motivata ad operare un RADICALE CAMBIAMENTO NELLA SCENA POLITICA.

A tal fine questo articolo deve essere divulgato, assieme ad altri scritti, libri, manifestazioni e dibattiti pubblici che spieghino quale sia LO VERO MALE DELLO MONNO e le soluzioni terribili e dolorose che si dovranno presto adottare per non cadere nel baratro.