mercoledì 15 maggio 2019

Il SOGNO DI MERLINO E IL SACRO GRAAL - 3° parte



 

Il SOGNO DI MERLINO E IL SACRO GRAAL

- 3° parte -

 

  

ESISTE VERAMENTE LA “TERRA DI MEZZO”?




“Naturalmente, da dove pensate vi venga l’ispirazione per scrivere certi racconti? Le “terre di mezzo” sono la dimensione del mito, di ciò voi chiamate simboli e archetipi, ma che non vivono soltanto nella vostra psiche e non sono solamente il prodotto della vostra immaginazione. Ricordatevi sempre: ciò che potete immaginare, esiste da qualche parte e si è già manifestato o lo farà. La Natura è un regno assai vasto che comprende molteplici dimensioni, da quelle più sottili o metafisiche, a quelle più grossolane o fisiche. Tutto ciò che è esistito nel vostro piano ha un corrispettivo in quei mondi eterici. Animali estinti, vegetazione scomparsa, perfino le rocce e i minerali… Gli spiriti del mondo naturale, inferiori e superiori, sono presenti come parte integrante e vitale del mondo fisico, pur interagendo raramente con voi. Potete cercare conspevolmente un contatto se desiderate, ma quel che più conta è onorare ogni creatura vivente, visibile ed invisibile. Ciò che gli occhi fisici non possono scorgere, potete tuttavia percepirlo come energia, come una presenza, sapendo che ogni specie è sostenuta da un corrispondente “Guardiano”. Così ad esempio vi sono i Guardiani dei boschi o di certi alberi, come per le varie specie animali. Tali sono le energie superiori alle quali potete in verità rivolgervi…”






CHI È STATO IL PRIMO DRUIDO?




“I primi fra coloro che vengono chiamati ‘Druidi’ appartengono alla preistoria e i loro nomi non sono conosciuti. Un Druido o Druida, come si può anche dire, è un essere che ha affrontato un percorso molto arduo, tale da metterlo a confronto con le sue più grandi paure ed aspirazioni. Una via di conoscenza non ordinaria e completa, con la possibilità di apprendere non soltanto incantesimi, pozioni e rituali (Magia), ma anche e soprattutto la comunione con l’Essenza della Vita che noi chiamiamo ‘Shan’ (da cui il termine ‘shamano’). Si può ritenere che i primi Druidi non ebbero nessuno che potesse insegnare loro e dunque accolsero la Natura come Maestra di Vita. In alcuni casi ciò è vero, tuttavia le prime scuole, nel druidismo originario, vennero create da esseri divini che si manifestarono a tale scopo in differenti regioni del mondo. In Europa, ad esempio, viene ricordato il mito di Fetonte (così lo chiamavano i Greci) o Rama (com’era conosciuto da popolazioni più antiche). Potrei dirvi che fui tra i primi a portare tale conoscenza, uomo fra gli uomini, quando ancora non ero nato come Merlino. Colui che chiamate Rama, anch’esso un nome che si ripete tante volte nell’arco delle epoche, può essere considerato il primo Druida e il primo ‘Maestro Asceso’…”






GLI DÈI SCESERO VERAMENTE DAL ‘CIELO’ PORTANDO LA CONOSCENZA AGLI UOMINI?




“I vostri miti raccontano di esseri divini che vennero per portarvi la Conoscenza: sia quella pratica, adatta al mondo materiale, sia quella ‘spirituale’ che permette di esplorare il mondo interiore. Si narra altresì di esseri semidivini i quali ‘rubarono’ agli dèi alcuni segreti per farne dono agli uomini. Il linguaggio del mito non esprime ovviamente dei concetti storici, così come siete abituati utilizzando prevalentemente il pensiero logico-lineare. Dovete sapere che nell’antichità quel linguaggio era il comune modo di sentire e di esprimersi, a differenza di quanto accade ai vostri tempi. Ed era associato ad un uso delle funzioni cerebrali più vicina all’intuito proprio dei bambini: un pensiero e una sensazione immediate, rispetto al continuo ‘mediare’ del pensiero analitico. Gli uomini delle origini avevano perciò accesso a regni e dimensioni parallele che spesso si manifestavano anche nel mondo fisico; ed era perciò naturale entrare in contatto con certe divinità ed esseri di altri ‘mondi’, non solamente intesi come extraterresti, ma di altre dimensioni o piani dell’Esistenza. Furono quegli esseri, a volte non umani e a volte umani, ma ascesi a superiori ‘livelli’, a portare le necessarie conoscenze quando giungeva il momento di favorire l’evoluzione. Ciò si è sempre verificato in tutto l’arco della storia, in realtà, ed accade anche oggi. Riguardo al druidismo, si parla ad esempio dei Doni che il figlio del Dio Sole (i Greci lo chiamavano Fetonte) volle portare agli uomini, in tempi decisamente molto più antichi di quanto la vostra storia possa ricordare. Tali Doni diedero origine alle prime comunità di Druidi…”






COS’È ESATTAMENTE UN DRUIDA E DI COSA SI OCCUPA?




“Il Druida, termine che indica la ‘saggezza di una quercia’, è lo ‘sciamano dei boschi’, colui o colei che vigila costantemente sulla Natura, vivendo uno stato di profonda empatia con Essa. Egli o ella ha studiato per molto tempo e attraversato numerose prove che hanno messo a nudo il suo essere, affinché potesse ‘risuonare’ con la Vita. Proprio come uno strumento musicale dev’essere accordato per poter emettere il giusto suono, il Druida impara a percepire e poi a suonare la musica dell’Universo. È un uomo o una donna che riconosce la sua Ombra e ne fa la propria alleata più preziosa. Non ha paura dell’oscurità, in quanto l’ha già integrata in sé. E dunque diviene un potente guaritore e una guida per tutti coloro che vogliono conoscere sé stessi.”






CAOS E ORDINE




Domanda:

“Se questi incontri accadono anche oggi perché la società è ridotta ormai all’autodistruzione? Posso capire che dobbiamo salvarci da soli ma allora era meglio non intervenire proprio: dal momento che intervieni ci sei dentro anche tu. Questi semidei o entità extra e ultra dimensionali evidentemente non hanno dato i giusti input ad una reale realizzazione e scoperta della coscienza e del divino in noi, ma solo input al dualismo e alla materialità… mi viene da pensare che costoro col messaggio di aiuto ci abbiano in realtà portato verso i loro scopi, che ignoro naturalmente. Grazie”


Risposte:

“Capiamo la tua frustrazione. È difficile rendersi conto del processo di crescita quando esso non si è ancora completato. Un adolescente può chiedersi che senso abbia la vita e giungere anche a disprezzare i propri genitori. Ma una volta maturo riconosce che gli sforzi fatti per lui gli hanno permesso di manifestare il suo potenziale. Nasce allora un senso di gratitudine del tutto nuovo, senza il quale non vi sarebbe alcuna crescita. Tu non sei la società, non sei questo mondo e non gli appartieni neppure! Ciò che esiste su questo piano ha un solo scopo: offrirti tutte le possibilità di guardare in te stesso e VEDERE finalmente chi sei davvero. Il Conoscere avviene sempre per contrasto: su una lavagna nera scrivi con un gesso bianco, altrimenti non potresti vedere. La meraviglia della vita si nasconde nelle apparenze di un mondo tanto brutto e stupido. Tutto ciò che è, esiste soltanto nell’Amore: ecco la verità essenziale dell’Universo. Chi realizza questo è Saggio.

Un abbraccio dai Saggi”


“Una delle difficoltà degli uomini contemporanei è dovuta al fatto di possedere una visione assai limitata della propria storia. Siete talmente inconsapevoli della vostra vera natura, dei tanti passaggi che hanno contraddistinto il cammino da voi compiuto, del destino che vi attende! Del resto state da tempo attraversando l’epoca più buia che abbiate mai conosciuto e non vi rendete conto di come nulla sia realmente contro di voi, ma tutto è sempre per voi. Avete completamente dimenticato di essere immortali e di giocare insieme a tutto l’Universo l’eterno gioco della Scoperta di Sé. Vi siete volontariamente ‘privati’ delle vostre qualità divine in modo da affrontare la più grande delle sfide: la paura di non essere. Presto uscirete dalla vostra buia notte, purificàti e con una nuova consapevolezza: ‘Camelot’ è già qui per chi possiede quegli occhi ed è in grado di vedere la bellezza perfino in mezzo alla morte e alla distruzione…

Io Sono Merlino”





I DRUIDI E DIO




Domanda:

“Nel Druidismo è presente una divinità superiore o si tratta di un culto politeistico?”


Risposta:

“Innanzitutto il Druidismo non è una religione come viene intesa dopo l’avvento delle religioni monoteistiche. Si tratta piuttosto di una visione della vita basata sull’osservazione del mondo naturale e profonde esperienze interiori. A seconda delle epoche i Druidi consideravano il Divino come una Dea o come come un Dio, avendone un’idea come di un’energia immanente e di una coscienza trascendente al tempo stesso. Non esisteva un culto vero e proprio ma precisi modi per avvicinarsi all’esperienza immanente, attraverso la contemplazione dei fenomeni naturali, e trascendente, con metodi interiorizzanti e meditativi. Per i Druidi il Divino è ovunque, nel Cielo come sulla Terra, ed ogni creatura è suo degno rappresentante. Potremmo dunque parlare di una concezione ‘animista’: in cui tutto vive, tutto è Vita. E quel Divino è sia Padre sia Madre. Pertanto la visione druidica non è distante da quella religiosa e si adatterebbe bene a qualsiasi religione. Tuttavia essa non abbisogna di alcuna religione e sapete quanto i Druidi abbiano sofferto a causa di queste. Nei Druidismo la possibilità di fare esperienza interiormente del Divino, comunque lo si concepisca, è tanto importante quanto nel più antico sciamanesimo. Ciò che fa la differenza tra un seguace di qualche religione e un Druido, ad esempio, è l’interesse prioritario per una conoscenza diretta dello Spirito Vitale o Essenza della Vita. Quell’Essenza, in realtà, non ha né nome né forma e perciò può prendere qualsiasi nome e forma. Ecco perché i Druidi non si lasciano ingannare dalle apparenze e non privilegiano alcun nome o forma particolare con cui venga risconosciuto il Grande Spirito. Essi amano l’Antica Dea quanto il più recente Dio, la Saggezza e l’Amore, insieme. Ma quando si rivolgono a loro stessi nello spazio più intimo del proprio essere, i Druidi percepiscono il Divino come il Grande Vuoto, Madre e Padre di tutte le cose. Nel silenzio del cuore, essi divengono coscienti del Respiro Primordiale e nel loro essere ascoltano il Battito del Cuore dell’Universo stesso…”




IL SIMBOLO DELLA “RUOTA FORATA”




Domanda:

“Credo sia il più antico... a intuito. Forse è più giusto parlare di archetipo che non di simbolo? Dico questo perché i simboli possono essere corrotti... sporcati... gli archetipi no, e mi piace pensare che questo non possa essere sporcato e fagocitato da un demiurgo corrotto e corruttore. Non a caso porto un anello appeso al collo da un po’ di tempo. Certo che non sempre quello che crediamo risponde a verità, ma in qualche modo determina la nostra pseudo realtà... "forse è cosi e forse non è cosi, lo stregone bianco lo saprà" ... tu che dici Fabrizio ?”


Risposta:

“Il cerchio con un punto centrale è il simbolo più antico, alla base di tutta la manifestazione. Infatti se si osserva una cellula o un atomo, nel microcosmo; o un sistema solare e magari anche una galassia, a livello macrocosmico, noteremo una forma simile: la vera base di tutti i ‘Mandala’. Dunque anche la ruota con un foro nel centro appartiene a tale categoria. Certamente si tratta di un simbolo universale e dunque si può parlare di archetipo. Esso rappresenta una chiave della conoscenza… Forse sapete che le forme emanano particolari onde, chiamate per l’appunto ‘onde di forma’: ogni cosa esistente emette, in base alla sua forma, delle radiazioni molto sottili e, se quella forma viene riconosciuta nel mondo invisibile, avrà delle proprietà utili anche nel campo spirituale. Un buon esempio sono le strutture che rispettano i principi della geometria sacra. Tutti i templi nell’antichità venivano edificati seguendo rigorosamente quei princìpi. Ma si potrebbero citare anche certe lingue ‘rivelate’, quali il sanscrito, l’ebraico ed altre: ogni lettera scritta o pronunciata irradia una specifica onda che andrà ad influenzare il mondo circostante come quello interiore. Orbene, nel caso della ‘ruota forata’, secondo la leggenda un dio vi avrebbe impresso tutta la conoscenza necessaria agli uomini di quell’epoca nonché di epoche future, per proteggerla e preservarla da eventuali altri disastri planetari. Ed è anche simbolo dell’avvenuta trasmissione dei doni che quel dio fece agli uomini. Perciò le parole per indicare la funzione di tale simbolo o archetipo (‘archebolo’), possono essere: conoscenza, dono, protezione.” 








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