LE ORIGINI SEGRETE DELL’UMANITÀ
Le prime cinque Razze-radice
L’antropologia esoterica intende indagare ed approfondire il processo evolutivo dell’uomo, che come vedremo segue un progetto ideale o Archetipo Divino, a partire dai primi albori fino all’uomo moderno dei nostri giorni.
Il metodo che utilizza l’occultista avanzato, per poter studiare ed investigare chiaramente ed obiettivamente ciò che è accaduto nel remoto passato, consiste nello sviluppare certe capacità superiori che gli permettono di entrare coscientemente nella “Memoria dei Logos Planetari” o “Registri Akashici”. I Registri Akashici rappresentano la memoria del tempo, tutto il ricordo dei tempi. Questi registri si trovano nei Piani Superiori, dove è permesso accedere solo agli Iniziati di un certo livello. Maestri ed Iniziati del passato e del presente hanno dunque scoperto gli Annali della Terra e quel gran tesoro di conoscenze che formano gli insegnamenti esoterici, attingendo da questa immensa Memoria.
L’intera evoluzione planetaria, consta in tutto di sette “razze-radice”, cinque delle quali si sono già avvicendate nel corso delle ere, mentre attualmente volge al termine la quinta e stiamo entrando nella sesta razza-radice. Ne dovranno quindi emergere ancora due, per completare l’intero ciclo planetario di vita su questo pianeta. Ogni razza, che comprende a sua volta sette sottorazze, ha il nobile impegno di concretizzare e rivelare un preciso archetipo, in accordo con gli Archetipi Universali.
L’uomo attuale, quell’essere tanto sofisticato, colto, sensibile, intelligente, creativo; fisicamente, emozionalmente, mentalmente e spiritualmente sviluppato, è il risultato indubbio di milioni di anni di evoluzione. L’essere umano è come un seme che contiene ancora dentro di sé un enorme potenziale latente, che prima o poi farà sbocciare tutti i suoi frutti divini. Ma quale fu l’origine della specie umana, la sua ragion d’essere? E quale sarà la sua meta finale?
Elenchiamo di seguito le razze o evoluzioni umane che si sono succedute nel tempo, dalla più antica alla più recente:
1° La razza Protoplasmatica (o Polare).
2° La razza Iperborea.
3° La razza Lemuriana.
4° La razza Atlantica.
5° La razza Ariana, l’attuale, composta da tutte le etnie presenti.
6° La futura razza, in incipiente formazione.
7° L’ultima razza, cioè il Perfetto Uomo-divino.
La prima razza-radice “Protoplasmatica”, ebbe come ubicazione geografica le zone oggi occupate da Groenlandia, Islanda, Norvegia, Svezia ed estremo nord della Siberia. Questa antica estensione venne denominata “Isola Sacra e Imperitura”, poiché il suo destino era quello di durare dall’inizio alla fine dell’intero ciclo cosmico. Essa è stata la culla del primo uomo e sarà la dimora dell’ultimo mortale divino, della settima razza radice. Molto poco si può dire tuttavia di questa terra misteriosa e sacra, se non che essa esiste ancora oggi, ma solamente nello stato eterico, nei piani sottili della quarta dimensione.
La razza che l’abitava non era ancora umana, non aveva infatti involucro fisico ed era costituita totalmente di materia eterica. In quell’epoca il mondo si trovava in uno stato di fusione e aveva un’atmosfera gassosa. Questi corpi di enormi dimensioni si ammucchiavano insensibili e passivi, mentre una rudimentale coscienza poteva appena lievemente influire in loro. Erano dotati di un’apertura nella parte superiore del corpo, attraverso la quale si proiettava una specie di organo di orientamento (che più tardi evolverà nella ghiandola pineale), che segnalava loro i luoghi pericolosi o il calore eccessivo.
Era una razza che galleggiava e scivolava sull’ambiente, senza collocarsi ancora sul suolo caldo e umido della Terra; essa era evoluta nelle dimensioni superiori della natura e del cosmo, e finalmente si era cristallizzata anche sul suolo terrestre, dopo molti processi evolutivi. Di questa razza-radice non si può dire che avesse delle sottorazze definite, piuttosto è più corretto affermare che passò per sette diverse tappe di crescita. I primi corpi costituiti erano androgini, ossia senza caratteri sessuali e con solamente due funzioni ben definite: l’alimentazione e la respirazione. Quindi tutta la coscienza era polarizzata in queste due attività principali.
L’Iniziato che investiga su questa razza e queste epoche remote, può contemplare il lavoro realizzato da una certa gerarchia di “Deva” (Angeli), mentre insegnano a quegli esseri primitivi, seme dell’umanità, a mangiare e respirare, e mentre incentivano il processo di strutturazione dei loro rozzi corpi. In un periodo successivo è possibile osservare la comparsa dei sensi fisici, che si svilupparono in un lungo arco temporale: dapprima compaiono la vista, l’udito, l’olfatto, e solo più tardi il gusto ed il tatto. I sensi permisero la comunicazione della vita interna con l’esterno, la possibilità di percepire e sperimentare l’ambiente e di influenzarlo. Verso la fine della settima sottorazza, della prima razza-radice, l’essere umano possiede ormai un contorno definito e strutturato, ma ancora molto rozzo e sproporzionato.
La seconda razza-radice “Iperborea” si sviluppò negli stessi luoghi della precedente, ma si estese fino all’attuale Inghilterra. A quell’epoca, in quei luoghi il clima era tropicale e con una lussureggiante vegetazione. Le prime sottorazze della seconda razza-radice possedevano ormai certi profili semi-umani. Questi esseri fluttuavano, scivolavano ed ascendevano sugli splendidi boschi tropicali, incominciando a sviluppare il germe dalla sensibilità e a sperimentare certe modificazioni emozionali, nella coscienza embrionale che si andava strutturando. E’ il primo sintomo di coscienza sensitiva che si eleva al di sopra della rudimentale coscienza fisica. All’epoca della quarta-sottorazza, il corpo fisico appare molto più stilizzato benché ancora gigantesco, raggiungendo altezze di tre o quattro metri. L’ambiente circostante è molto ostile e il corpo dell’uomo deve essere straordinariamente forte, per poter sopravvivere alla spaventosa lotta quotidiana contro gli elementi e gli enormi, aggressivi animali, soprattutto rettili, che si disputano il territorio.
Inoltre la sensazione costante del pericolo induce gli uomini ad avvicinarsi tra loro. Si vanno così costituendo nuclei e piccole comunità estremamente primitive e rozze, dove impera la legge del più forte, e dove gli individui che ne fanno parte si nutrono delle carcasse degli animali morti, ma all’occorrenza anche dei corpi dei loro simili. Durante le ultime tappe di questa razza, la colonna vertebrale si è ormai verticalizzata e l’uomo può adesso ergersi e camminare.
Si può dire che durante le due prime grandi razze-radice apparse sulla Terra, si crearono le sfumature fisiche ed emozionali dell’umanità. L’aspetto mentale apparirà solo più tardi, grazie all’azione diretta di esseri extraplanetari altamente evoluti, denominati “Signori della Fiamma”, i quali inocularono nell’uomo il germe del pensiero. L’uomo propriamente detto, come essere superiore ed intelligente, apparirà solo con la terza razza-radice, la cosiddetta “razza Lemuriana”.
La terza razza-radice “Lemuriana”
Lemuria è il nome del continente abitato dai lemuriani, i quali rappresentano, nell’ambito dell’intera evoluzione planetaria, la terza razza-radice (composta da sette sottorazze), affermatasi dopo le due precedenti: la Protoplasmatica e l’Iperborea.
Tale nome, Lemuria, fu coniato da P. L. Sclater, uno studioso che tra il 1850 e il 1860, confermò l’esistenza di questa antica estensione di terra, con fondamenti zoologici. In tempi preistorici dunque un grande continente si estendeva tra il Madagascar, Ceylon e Sumatra, arrivando a comprendere alcune parti dell’attuale Africa. Ad un certo punto tuttavia, una parte del continente che si estendeva sotto l’equatore sparì completamente, sprofondando sotto le acque del Pacifico e lasciando qua e là solamente alcune isole.
La razza che abitava quei luoghi in quelle ere lontane, era costituita inizialmente da individui ermafroditi di alta statura, con fronte bassa, naso piatto, mandibola saliente e pelle scura. Fino all’epoca della terza sottorazza lemuriana, gli uomini possedevano un unico occhio in mezzo alla fronte (da cui il mito greco dei ciclopi) e due occhi posteriori, che però si trasformarono in veri e propri organi di visione solo durante la successiva razza-radice, la razza atlantica. Alla fine del periodo lemuriano, l’uomo incominciò a sviluppare una solida struttura ossea, mentre la separazione graduale dei sessi, fu un processo molto lento che impiegò circa 18 milioni di anni, completandosi nel periodo Giurassico del Mesozoico, nel periodo dei dinosauri.
Per quanto riguarda la riproduzione, durante la terza e quarta sottorazza, l’individuo – essendo ermafrodito e possedendo entrambi gli organi sessuali, maschile e femminile – si riproduceva mediante il sistema di gemmazione, cioè eliminando periodicamente dalle ovaie un ovulo, che giaceva e cresceva all’interno dell’individuo stesso, fino al momento della nascita. L’atto sessuale quindi non esisteva ancora, perché ogni essere era completo in sé e indipendente. Solo verso la fine del periodo lemuriano e all’inizio della successiva razza atlantica, con la separazione definitiva dei sessi, si generalizzò anche l’atto sessuale. Nell’epoca post-lemurica, si vide chiaramente che alcuni bambini nascevano con l’organo sessuale maschile più sviluppato del femminile o viceversa; tale processo si andò facendo sempre più evidente fino a che finalmente nacquero solamente bambini con un unico genere sessuale.
Un fatto di grande rilevanza per il processo evolutivo dell’uomo, avvenne poi al tempo della quinta sottorazza lemuriana, circa sedici milioni e mezzo di anni fa, con l’arrivo sul pianeta Terra, di esseri extraplanetari chiamati “Signori della Fiamma”. A quell’epoca gli uomini erano ormai pronti a ricevere l’impulso o principio mentale, ossia quell’elemento che contraddistingue sostanzialmente l’uomo dall’animale. I “Signori della Fiamma” agirono quindi proiettando la scintilla mentale negli uomini e svegliando in loro l’intelletto.
Ecco come la tradizione esoterica descrive l’arrivo di queste esseri extraplanetari: “Con il poderoso ruggito della veloce discesa da incalcolabili altezze, circondati da ignee masse che riempirono il cielo con fugaci lingue di fuoco, scintillò attraverso gli spazi del cielo, la Carrozza dei Figli del Fuoco, i Signori della Fiamma arrivati da Venere”. Da un punto di vista occultista, questi avvenimenti indicano l’instaurazione sulla Terra della cosiddetta “Gerarchia spirituale Planetaria”, anche chiamata “Grande Fraternità Bianca”, la quale agiva allora e agisce ancora oggi, in tutte le sfere dell’attività umana, promuovendo, da un piano invisibile della vita, correnti positive di pensieri e idee, che influiscono in campo politico, religioso, economico, culturale, scientifico ecc., dando il giusto impulso e il corretto orientamento a queste attività, ma sempre entro un limite preciso, il limite che impone la legge del libero arbitrio dell’uomo.
Questi Esseri provenienti da Venere, un pianeta intimamente relazionato con il nostro, si consacrarono quindi come dirigenti della Terra e rappresentanti della “Volontà dei Logos”, con lo scopo di far progredire la nostra umanità. Collocarono la mente germinale nell’uomo, impregnandolo della qualità di una personalità separativa, con tutte le possibilità di esperienza e sviluppo del caso, ma anche con alcuni inconvenienti. Da quel momento in poi si avviò il processo di individualizzazione dell’uomo, che avrebbe portato nel tempo alla creazione dell’individuo, propriamente detto. Il primo passo in questa direzione fu la formazione di un cervello in grado di accogliere la mente, cosa che avvenne come conseguenza della separazione dei sessi. L’esistenza infatti in ogni essere umano di un polo sessuale non più utilizzato per la riproduzione, poté far sviluppare il cervello e la coscienza umana.
Essendo maghi di nascita, l’evoluzione dei lemuriani si incentrava soprattutto nella conquista di conoscenze materiali. I “Signori della Fiamma” quindi insegnarono agli uomini le Leggi della Natura ed i fatti relazionati col livello fisico della materia, fortificando al contempo in loro, gli aspetti della volontà e della memoria. Tuttavia man mano che l’uomo sviluppava la mente e l’intelletto e incominciava a prendere le proprie decisioni, emancipandosi sempre più dalla tutela degli Angeli, la speciale chiaroveggenza primitiva dei lemuriani andò perdendosi.
Il Piano di Evoluzione previsto per l’uomo, vedeva il completamento del processo d’individualizzazione per la fine dell’epoca atlantica, ma a causa dell’intervento e dell’azione sugli uomini di alcuni Angeli speciali, che avevano avuto uno sviluppo a sé stante rispetto agli altri, le cose andarono diversamente da quanto previsto. Questi esseri denominati “Spiriti Luciferi” o “Portatori di Luce” essendo angeli non possedevano un corpo denso, ma necessitavano in quei momenti, per continuare nella loro evoluzione, e per potersi esprimere ed acquisire nuove conoscenze, di corpi mentali ed organi cerebrali fisici, come quelli dell’uomo. Di conseguenza, i Luciferi si manifestarono nella coscienza interna di alcuni lemuriani di sesso femminile, che erano i più avanzati come capacità immaginativo-introspettiva, trasmettendo loro una serie di conoscenze. Questi Angeli, a differenza degli altri e grazie al loro speciale sviluppo, erano quindi in grado di mettersi in comunicazione con gli uomini, offrendo conoscenza in cambio della possibilità di acquisire esperienze tramite l’uomo, in una specie di simbiosi o scambio di facoltà. La Gerarchia Planetaria pur non avendo contemplato tale connessione, tale stretto contatto tra questi Angeli Luciferi e l’uomo, optò tuttavia per non intervenire in quel processo.
I Luciferi portarono quindi all’uomo la conoscenza di ciò che significa essere un’entità separata ed autonoma, conferendogli la libertà di giudizio e di azione. Allo stesso tempo insegnarono agli uomini a liberare il proprio corpo astrale dal controllo degli “Arcangeli”, e a partire da quel momento essi furono in grado di sentire attrazione sessuale per i propri compagni dell’altro sesso e di riprodursi a volontà. La loro coscienza era sempre più capace di focalizzarsi verso l’esterno, mentre le primitive rappresentazioni interne in forma di immagini più o meno astratte e colorate, furono sostituite gradualmente da rappresentazioni sempre più esatte e fedeli del mondo fisico che li circondava.
L’uomo, si sentì man mano capace di emettere giudizi e di stabilire egli stesso delle norme, per regolare i rapporti interpersonali tra i vari individui, ma dato che ora egli era praticamente incosciente dei piani Interni o Superiori, che sono la matrice di tutte le Cause e la fonte di ogni realtà, si trovò spesso ingannato dalle apparenze del mondo fisico e superato dagli impulsi del proprio corpo astrale. Di conseguenza apparvero i primi errori di giudizio e di comportamento e le conseguenze di ciò in forma di karma, e anche l’idea stessa di peccato.
Bisogna ora precisare che i fenomeni descritti fin qui, non ebbero luogo in tutta la popolazione lemuriana, bensì solamente in alcuni membri selezionati per il loro superiore sviluppo interno, i quali costituirono il nucleo iniziale della successiva razza-radice atlantica. Essi furono condotti a questo scopo nelle zone più equatoriali della Lemuria, e lì adeguatamente istruiti per portare a termine la loro missione di progenitori della nuova razza. Il resto dei lemuriani degenerò gradualmente, fino a regredire in esseri che erano poco più che animali. Alla fine scomparvero insieme a quella parte del continente che si estendeva sotto l’equatore, sprofondando sotto le acque dell’oceano, a causa dei grandi cataclismi e delle tremende eruzioni vulcaniche che si verificarono in quei luoghi.
La quarta razza-radice “Atlantica”
“Atlantide” è il nome del continente abitato dalla quarta razza-radice, detta Atlantica, la prima terra di cui esistano informazioni storiche, la quale sorse per così dire, sulle ceneri della precedente “Lemuria”, distrutta da una serie di successivi cataclismi di origine fondamentalmente vulcanica.
L’apparenza dei primi atlantici era molto distinta dall’attuale e molto simile a quella degli ultimi lemuriani, loro diretti precursori. Gli occhi erano piccoli e le orecchie si collocavano più indietro nella testa rispetto alla conformazione attuale. Nel complesso la loro immagine si rispecchia abbastanza fedelmente nell’iconografia azteca e maya. Queste caratteristiche tuttavia variarono man mano e nella quinta sottorazza, la “semita”, si possono ormai notare tratti fisici molto simili ai nostri.
Avvenne che durante la terza razza lemuriana a causa dell’intervento degli “Spiriti Luciferici”, l’uomo fu prematuramente dotato di una individualità con la quale non sapeva come comportarsi. I successivi errori commessi per mancanza di maturità e di caratteristiche appropriate, generarono di conseguenza durante l’era atlantica una massa di karma, che fece posporre l’entrata in vigore del nuovo impulso Cristico fino alla seguente epoca “Ariana” (l’attuale). Ed anche in essa tuttavia, il messaggio Cristico non fu correttamente assimilato dall’umanità, ancora troppo sottoposta all’influenza luciferica.
Inoltre negli atlantici primitivi, i corpi sottili interni non risultavano ancora ben allineati tra loro come risulta attualmente, e come conseguenza di quello scostamento, il loro potere di percezione era molto più preciso nei piani sottili che nel livello fisico. Gli atlantici quindi non percepivano con chiarezza i contorni delle cose e questa mancanza di percezione era ancora più accentuata dall’ambiente che li accoglieva, che possedeva all’epoca, un’atmosfera parecchio nebbiosa. Potevano però captare la forma eterica ed astrale di ciò che li circondava, ed identificare quindi in maniera inequivocabile gli attributi di tutto ciò con cui si relazionavano. Solo nell’ultimo periodo atlantico si ottenne la perfetta coscienza del piano fisico, ma a costo della perdita di percezione dei piani più sottili, cosa che lasciò l’uomo più indifeso ed esposto all’ostilità del proprio ambiente.
Al principio gli atlantici possedevano una memoria appena abbozzata, come frutto degli ultimi passi dell’evoluzione mentale dei lemuriani, che aveva permesso loro di esprimere già dei sentimenti di tipo artistico e spirituale. Grazie allo speciale vincolo dei primi atlantici con le forze della natura, i suoni da loro emessi, come già succedeva nei Lemuriani, agivano su cose ed esseri designati. Era un linguaggio dotato di un potere reale in grado di esercitare un effetto curativo, di stimolare la crescita delle piante o anche di domare un animale selvaggio. Tuttavia nelle successive sottorazze questa capacità andò pian piano diminuendo, fino a dissolversi completamente.
Più avanti gli uomini incominciarono invece a prendere coscienza di sé stessi come entità autonome e separate e con ciò venne anche l’autostima ed il germe dell’orgoglio personale. Così coloro che avevano sviluppato in forma più perfetta la memoria, ed erano capaci di ricordare esperienze passate e di stabilire paragoni con il presente, furono molto stimati. In quel periodo infatti la mente concreta razionale dell’uomo non agiva ancora in modo sostanziale e le difficoltà si affrontavano sulla base di esperienze simili accadute nel passato. In questo modo, si stabilì un rudimentale culto della tradizione e una primordiale memoria e coscienza di gruppo.
Con uno sviluppo molto più completo della memoria e con lo stabilirsi di una forma di adorazione e sottomissione verso le personalità più rilevanti, si arrivò al momento in cui apparvero l’ambizione e l’orgoglio, basati sul potere personale e sulle facoltà che questa razza possedeva nell’utilizzare le forze della natura. La quarta sottorazza di Atlantide, fu la più degenerata, in essa fruttificarono infatti i primi semi del male e la paura della morte, che è una delle più grandi distorsioni della Verità Divina. Tutti questi aspetti determinarono una vertiginosa caduta dell’integrità di quel popolo, e una tendenza significativa alla corruzione e degenerazione con finalità straordinariamente egoistiche e perverse, da parte delle classi più elevate della società nei confronti delle più povere ed ignare.
Tutte le aberrazioni ebbero in questo oscuro periodo un completo sviluppo. I sacrifici umani divennero una pratica generalizzata, ed i maghi-sacerdoti consacrarono i loro sforzi nel dotare di vitalità artificiale creature elementari, con lo scopo di utilizzarle per incutere timore negli individui più inconsapevoli, i quali credevano di vedere in quelle repellenti entità semi materializzate degli dei degni di venerazione. Ogni tipo di prodigio era realizzato da quei maghi, che potevano controllare i Deva minori e gli spiriti della natura. In questo modo potevano dotare di una falsa vita le statue di pietra di mostruosi dei, che scendevano dai loro piedistalli per divorare gli esseri umani che erano loro offerti in cruenti sacrifici, o promuovevano un’intelligenza artificiale in alcuni animali, dotandoli della parola, affinché esigessero donazioni dai sudditi.
La “Gerarchia Planetaria” e altri Grandi Precettori di altri pianeti, considerarono tutte quelle iniquità come enormemente pericolose per il futuro sviluppo dell’uomo, per cui fu decretata la completa distruzione di questa razza profana ed indegna. Un gigantesco diluvio causato dalla condensazione del vapor acqueo che impregnava l’atmosfera di quel periodo e alcuni tremendi terremoti sprofondarono così la maggior parte di Atlantide sotto la superficie del mare. Unicamente delle piccole estensioni meridionali del continente rimasero intatte, e lì si svilupparono le sottorazze seguenti, a partire da quei pochi sopravvissuti che erano stati accuratamente selezionati dalla “Gerarchia Spirituale”. Questo gran diluvio corrisponde concretamente a quello descritto nella Bibbia e chiamato “Diluvio universale”.
Sugli ultimi resti di terra di Atlantide, apparve quindi la quinta sottorazza, detta “semita”, la quale gettò le fondamenta per la successiva razza-radice, “Ariana”. In questo periodo la mente incominciò a svilupparsi in maggior misura di prima, per cui ora prima di procedere a soddisfare immediatamente un certo impulso, l’uomo cercava di capire se quell’azione fosse appropriata o avrebbe potuto causargli invece qualche danno. Le motivazioni continuavano ad essere essenzialmente egoistiche, ma adesso venivano vagliate dal controllo della mente. Questa possibilità di ragionare e discernere, suppose tuttavia come controparte, la perdita della chiaroveggenza e del controllo delle Forze della natura, la qual cosa sollevò comunque l’uomo da una tremenda responsabilità relativa ad un potere che ancora non era in grado di utilizzare correttamente. Inoltre la natura astrale o emozionale dell’uomo in questo periodo era ancora poderosa e predominante, mentre la capacità riflessiva era appena incipiente, per cui la loro interazione causò una specie di compromesso favorevole alla parte emozionale, che si concretizzò in una forma di astuzia al servizio dell’interesse egoistico. Alla fine della settima sottorazza atlantica si situa infine quello che la scienza chiama “homo sapiens”.
La quinta razza radice: “Ariana”
La razza Ariana è l’attuale razza in manifestazione ed ha come scopo lo sviluppo del pensiero e quindi del corpo mentale. Attualmente siamo giunti alla quinta sotto-razza, ma vediamo come queste si sono succedute nel corso del tempo:
– Ariana (originata dai semiti atlantidei);
– Babilonese-Assiro-Caldea;
– Persiana-Greco-Latina;
– Celtica;
– Teutonica-Anglo-Sassone.
Lo sviluppo dell’aspetto mentale sarà completato dalle altre due sotto-razze che verranno, mentre le altre due future razze radice completeranno l’evoluzione umana, sviluppando le facoltà spirituali dell’essere umano.
Aïvanhov sulla sesta razza radice
“Vedete, ora è chiaro: le idee, le migliori idee, bisogna poterle concretizzare, farle scendere nel sentimento e poi nelle azioni. E allora è la perfezione. Questa è la sesta razza.
Essa realizzerà sul piano concreto tutto ciò che è celeste, divino. La quinta razza invece… tante idee, tante belle parole, tante cose giuste scritte, eppure vivono come animali: superficiali, una vita superficiale, insignificante. E la cosa più grave è che tutti quanti sono d’accordo che sia così: tutti lo trovano normale, magnifico, meraviglioso; perché cambiare?
Il mondo intero ha accettato questa filosofia: parlare bene, pensare bene, scrivere cose giuste… ma vivere tutto all’opposto. Uccidere, massacrare, sporcare, violentare… Ma allora?
Ecco perché l’umanità non è ancora pronta. Non smetto di ripetervelo. E aspettate, ci sono ancora molte cose da mostrarvi: quanti sono ancora in errore, sì… in errore! E non lo vedono, non ne sono coscienti. E finché gli esseri umani non sono coscienti di questo modo, di questa forma, di questo stato di cose, le cose non si sistemeranno mai”. Omraam Mikhaël Aïvanhov
Da queste parole di Aïvanhov possiamo chiaramente comprendere quale sarà il ruolo della sesta razza radice sulla Terra, in un prossimo futuro. Il suo compito sarà quello di portare e applicare nella materia densa, quindi sul piano fisico, i principi del mondo celeste.
Questo sarà possibile solamente dopo aver sviluppato e trasceso la mente, mettendola sotto il controllo dell’anima. La quinta razza radice, cioè la razza ariana, quella attuale, ha lo scopo di sviluppare la mente ma ancora è imperfetta e immatura per applicare principi elevati.
Come dice Aïvanhov, gli ariani, che dominano il mondo attuale, sono riusciti a sviluppare idee e pensieri elevati, ma non riescono ad applicarli nell’azione, perché ancora dominati dalla loro personalità. Le vibrazioni dei loro corpi sottili, sono ancora piuttosto grezze e grossolane.
Bisogna quindi trasformare questa materia, in materia più fine e rarefatta. Considerando la situazione mondiale attuale però, bisognerà ancora aspettare un bel po’ di tempo prima che l’umanità possa effettuare questa trasformazione alchemica, anche se non bisogna dimenticare che siamo in una fase di transizione molto importante.
Sarà la sesta razza a realizzare questa alchimia che permetterà all’umanità di fare un passo evolutivo molto importante.
Riepilogo e breve approfondimento
Le “Razze Radice”
La Terra è un luogo dove lo Spirito, sotto forma di Monade, discende per fare esperienza.
Queste monadi (la parola monade deriva dal greco μονάς monas, a sua volta derivante da μόνος monos che significa “uno”, “singolo”, “unico”) man mano che si spostano verso la materia più densa, si rivestono di veicoli che gli permettono di agire sui vari piani che incontrano. Nella loro discesa, le monadi, s’incarnano suddivise in gruppi di anime.
Questi gruppi si manifestano, sotto forma di razze, le cosiddette razze-radice, ognuna delle quali, ha la funzione di sviluppare un determinato aspetto nell’evoluzione del genere umano. Secondo la tradizione esoterica, le razze radice sono sette e ognuna a sua volta, è suddivisa in sette sotto-razze. Attualmente si sta manifestando la quinta razza radice, la sesta e la settima devono ancora venire.
Quali sono le razze radice?
– Prima razza radice: Polare (o Protoplasmatica)
– Seconda razza radice: Iperborea
– Terza razza radice: Lemuriana
– Quarta razza radice: Atlantidea
– Quinta razza radice: Ariana
Poco si sa sull’identità delle prime tre razze radice, anzi, secondo Max Heindel, non si può neanche parlare di razze prima del periodo lemuriano e dopo la sesta razza radice che deve ancora manifestarsi. Com’è scritto nel suo “La Cosmogonia dei Rosacroce”, le razze – passate, presenti e future – in totale sono sedici. Infatti Heindel non parla di razze e sotto-razze ma di un’unica razza Lemuriana, di sette razze dell’Epoca Atlantidea, di sette razze dell’Epoca Ariana e di un’unica razza che verrà (la sesta razza radice).
Soltanto verso la fine dell’epoca lemuriana, nasce l’uomo come lo conosciamo noi; per questo motivo, prima di questo periodo, Heindel afferma che non si può parlare di razze, ma soltanto di epoche o fasi. La razza Lemuriana viveva in un continente chiamato “Mu” che si trovava nell’attuale Oceano indiano. È in questo periodo che avviene la separazione dei sessi. I Lemuriani ebbero sostanzialmente il compito di completare lo sviluppo del corpo denso.
La quarta razza-radice: “Atlantica”
In seguito alla razza Lemuriana, si affermò la quarta razza radice, la Atlantidea, che viveva in un continente chiamato “Atlantide” situato nell’attuale Oceano Atlantico. Il suo scopo fu quello di sviluppare il corpo astrale, quindi l’aspetto emotivo. Le sotto-razze della razza Atlantidea (o razze dell’Epoca Atlantidea, secondo Heindel) furono:
– Gli Rmoahal: avevano scarsa memoria, connessa a delle sensazioni. Furono i primi che cominciarono a dare i nomi alle cose.
– I Tlavatli: furono i primi a riconoscersi come esseri umani separati. Divennero molto ambiziosi e volevano che le loro opere venissero ricordate. La memoria divenne un fattore importante, infatti con essi si comincia ad onorare la memoria degli antenati.
– I Toltechi: inaugurarono la monarchia e la successione ereditaria. Nella loro cultura, l’esperienza veniva altamente stimata. I loro Re erano venerati dalle masse.
– I Turanici: erano spregevoli per il loro egoismo. I loro Re venivano adorati come dei ed inflissero oppressioni estreme alle classi inferiori. Nella loro epoca, fiorì una spregevole magia nera.
– I Semiti originari: con la quinta sotto-razza atlantidea troviamo per la prima volta il germe della qualità correttiva del pensiero. Da loro nacque la quinta razza radice, cioè la razza Ariana.
– Gli Accadiani e i Mongoli: sono le ultime due sotto-razze atlantidee. Con esse la facoltà del pensiero si spinse ancora oltre le sotto-razze che le precedettero ma, come abbiamo già detto, sono i semiti che daranno vita alla quinta razza radice.
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Questo articolo è il frutto di un notevole lavoro di correzione, sintesi e di rielaborazione da parte di fisicaquantistica.it, a partire da un libro compendio diffuso in internet sotto i titoli “Perle di Saggezza” o “La Luce Adamantina”.
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Revisione a cura di Fabrizio Garro
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