IL FABRIZIO-PENSIERO IN PILLOLE
(disponibile anche in compresse o supposte)
PUNTO PRIMO: LA POLITICA CI SALVERÀ?
I politici di mestiere, sono soltanto i servi di un
potere ben più grande costituito, almeno dal XVIII sec., dai banchieri
internazionali e oggi sovranazionali i quali gestiscono l’economia su quasi
tutto il pianeta.
Ciò che io chiamo il “Grande Usuraio”, avendo il
controllo su intere Nazioni tramite proprio la moneta/debito o prestito ad
usura (concepito, come alcuni sanno, già nell’Antico Testamento).
Dunque il teatrino della politica non è altro che
il classico “specchietto per le allodole” in cui sembra di poter parteggiare: pensando
che da una parte si vinca e dall’altra si perda e che quindi bisogna essere
molto accorti e votare il “giusto”.
Mentre nella realtà il banco, o meglio la banca,
vince sempre…
È chiaro questo punto fondamentale?
“Tra i due litiganti il terzo gode”... ti dice
qualcosa?
I partiti o movimenti politici che hanno favorito i
grandi banchieri facendoci entrare nell’euro-zone, aumentando a dismisura il
debito nazionale e fomentando una crisi senza precedenti nella nostra economia,
sono di fatto criminali e traditori della “patria”.
Stesso discorso per quelli che ci mantengono in
questa terribile situazione, ovvero gli attuali governanti.
Questi ultimi, a mio modesto avviso, sono anche più
subdoli e peggiori di tutti gli altri perché ci hanno intortato con le più
grandi promesse, ovviamente mai mantenute: uscire dall’euro, moneta sovrana,
ecc. e tutto ciò che ci avrebbe salvato veramente dalla crisi indotta dal
Grande Usuraio.
Dunque, in base a quanto qui ho appena riassunto,
non vedo alcuna possibilità di “salvezza” da parte della politica, ma solamente
tanta miseria.
D’altro canto può essere un bene per chi vorrà
effettivamente svegliarsi dal Sogno: infatti se il sogno è bello nessuno
vorrebbe mai svegliarsi, mentre il compito di questo mondo/matrix sembra ora
essere quello di creare un brutto sogno, in modo da potersi svegliare più
facilmente.
Alla fine della “fiera” anche il Buio serve la
Luce, seppur inconsapevolmente.
Ed è questa la sola possibilità…
PUNTO SECONDO: LA RELIGIONE CI SALVERÀ?
Le religioni tutte sono, insieme alla politica, lo strumento principale che ha permesso di ingabbiare sempre di più gli esseri umani, fagocitando le loro aspirazioni spirituali o deviandole verso un percorso del tutto innaturale e lontano da qualsiasi luce.
Non ci sono parole per commentare questo orrore: come anche
le più istintive passioni, i desideri più naturali e il nostro più intimo
potenziale siano stati soppressi, in modo da renderci sempre deboli e asserviti
al potere costituito.
In particolare le religioni abramitiche, o meglio yahwéiste
(ebraismo, cristianesimo e islam), si sono grandemente adoperate con i loro
migliori intelletti per riscrivere la storia dell’umanità, confondere le menti
e far credere che si debba venerare una divinità guerrafondaia, sanguinaria,
sessista, razzista e interessata essenzialmente ad avere sempre maggior potere.
Tutto ciò che poteva rappresentare un progresso in
qualsiasi campo, un’evoluzione, è stato scoraggiato, bandito e rimosso
pesantemente.
Sostituito da idoli, dogmi e puerili quanto pericolose
credenze…
No, nessuna religione salverà l’uomo, tanto meno la donna e
neppure i bambini.
La salvezza non è mai arrivata da quella direzione ma
piuttosto da dentro di sé, dando ascolto a quella “voce” che, silenziosa, parla
nel Cuore di ogni essere.
La “voce del Divino”, la quale non può essere etichettata,
formalizzata, procedurata in alcun modo.
E di certo non vi si possono costruire chiese, apparati
dottrinari e dogmatici, senza una reale attenzione al mondo interiore.
Non vi è alcun bisogno di regole, precetti e insegnamenti
riguardo la Coscienza: una sola cosa Essa richiede: di essere conosciuta o
riconosciuta dentro di noi.
I cosiddetti “testi sacri” andrebbero dati alle fiamme
affinché possa tornare ad ardere quell’unica Fiamma nel Cuore.
In altre parole, dovremmo rigettare tutte le credenze e la
“melma teologica” della quale ci hanno infarcito in tanti secoli per essere in
grado di sentire nuovamente e di respirare la nostra Essenza.
Le religioni hanno fatto ormai il loro tempo ed è inutile
sostare ancora nel loro asfissiante, mortale abbraccio.
Ma è altrettanto importante recuperare la percezione della
nostra vera natura, cosa che soltanto un lavoro interiore, ad esempio
attraverso la meditazione, può donare.
PUNTO TERZO: LA SCIENZA CI SALVERÀ?
La scienza, esattamente come la spiritualità, è qualcosa di
connaturato all’essere umano. Essa esprime infatti il desiderio di conoscere il
mondo esterno, il mondo delle forme, così come la spiritualità si rivolge a
quello interiore, del senza-forma. Un vero scienziato ha un’attitudine
agnostica, a differenza del religioso o dell’ateo: egli ricerca la verità,
lasciando da parte pregiudizi, credenze e conoscenze pregresse. Aperto al nuovo
e ad ogni possibilità egli si base sul principio: “Non so niente di questa cosa
e sono pronto a lasciarmi sorprendere da ciò che è”. Tale è la base di ogni
vera “conoscenza”, da cui deriva anche la parola “scienza”. E così si muovevano
i primi ricercatori, gli antichi scienziati: senza pretendere di conoscere le cose
prima di averle verificate attraverso l’esperienza.
Tutto ciò dovrebbe costituire anche le basi del cosiddetto
“metodo scientifico”, se non fosse che
esso non tiene in conto la soggettività di ogni esperienza. Non vi è modo
infatti di separare i “due mondi”: quello interiore, soggettivo, da quello
esteriore, oggettivo. Il ricercatore influisce sempre sull’oggetto della sua
ricerca, sia a livello interpretativo sia sull’esito stesso della sua ricerca,
a causa della sua percezione. Ben lo sapevano ad esempio gli antichi
alchimisti, i quali, operando sulla materia ne venivano progressivamente
trasformati. Alla fine il maestro alchimista non era più lo stesso individuo
che aveva cominciato la sua opera.
Nel mondo di oggi la scienza, come ogni altro aspetto dello
scibile umano, è in mano ai “poteri forti” e perciò utilizzata per creare
sempre nuove armi e modi per condizionare le persone e per sfruttarle. Ogni
ramo della scienza contemporanea è purtroppo grandemente influenzato da questa
ricerca del potere, incluse la medicina e la psicologia. La prima perché crea
sempre nuove malattie allo scopo di indebolire la biologia umana; la seconda
nel cercare di condizionare sempre meglio le persone.
La scienza sarebbe una cosa bellissima se fosse gestita da
autentici ricercatori, anziché dalle
solite lobbies, dalle élites al potere. Non a caso molti scienziati in ogni
campo – medici, psicologi, astrofisici, agronomi, ecc. – si ribellano a quei
giochi conducendo ricerche per conto proprio e spesso rischiando, se non la
vita, la loro carriera accademica e lavorativa.
Esistono invenzioni meravigliose che potrebbero rendere
questo mondo un paradiso terrestre, senza inquinamento di sorta, con cibo di
qualità e abbondante per tutti, energia senza limiti e gratuita, alcun
sfruttamento delle risorse… ma ciò che ci viene passato ha invece lo scopo di
farci vivere come in un inferno, creando in noi l’idea di essere infimi,
deboli, impotenti…
La scienza potrà fare molto per noi e per il nostro pianeta
una volta che sarà libera dalle catene del potere, ovvero da quei personaggi
che non hanno certo a cuore il progresso, l’evoluzione, il benessere di tutti
ma soltanto il proprio.
Ritengo che ciò stia già avvenendo e diventerà sempre più
evidente nei prossimi anni.
Il mio suggerimento è di non credere a nulla senza averne
una reale esperienza e ciò vale sia per il mondo esteriore sia per quello
interiore.
Liberati da tutte le credenze e accogli soltanto ciò che
risuona davvero col tuo essere…
PUNTO QUARTO: LA SPIRITUALITÀ CI SALVERÀ?
Cos’è la spiritualità? Essa non è altro che l’intimo, naturale bisogno dell’umano di conoscere la sua vera essenza, la sua Origine. Tutti noi sperimentiamo una sorta di Paradiso quando siamo piccoli: dove il contatto con quell’essenza è ancora molto vivo e presente, sebbene non ne siamo consapevoli. Poi nel tempo quella naturale connessione viene perduta, il ricordo di sé svanisce sotto la pressione dell’ambiente, di una società creata da esseri dimentichi della loro vera natura: ovvero il mondo degli adulti. E, per tutta la vita, cerchiamo forse inconsciamente quel “paradiso perduto”. Di solito attraverso le esperienze nel mondo esterno, particolarmente con le relazioni. Fino a renderci conto che nulla nel mondo esteriore può realmente soddisfarci e farci sentire a Casa. Quando ciò avviene nasce allora la possibilità di rivolgere lo sguardo dentro di sé. A volte è necessario passare attraverso la durezza di una malattia, un incidente, la perdita di qualcuno che amiamo, la depressione… affinché si apra finalmente il cuore. E quando siamo pronti potremmo ricevere un aiuto inaspettato da qualcuno: potremmo incontrare un essere in grado di farci nuovamente scoprire come stabilire quella connessione in apparenza perduta con noi stessi. Qualcuno che possiamo chiamare un Maestro…
Ma la spiritualità di oggi è soprattutto legata ad un
fenomeno conosciuto come “new age”. La new age ha semplicemente ripreso alcune
cose dalla Tradizione trasformandole in concetti “usa e getta”, non possedendo
alcuna realizzazione o comprensione più profonda al riguardo. Quelle conoscenze
andrebbero invece trasmesse soltanto da esseri illuminati o si rischia di fare
danni: una mezza verità non è più una verità ma diventa una bugia.
Ora c’è tutto questo proliferare incredibile di movimenti,
tecniche e “guru” di ogni specie: ciò che mette in confusione tante persone che
vorrebbero cominciare un qualche cammino ma non sanno scegliere… La realtà è
che ci sono due tipi di ricercatori spirituali: quelli che cercano
semplicemente di stare meglio nelle loro vite, senza cambiare più di tanto; e
quelli che desiderano la verità, essendo disposti a coinvolgersi più
profondamente. Inevitabilmente solo questi ultimi potranno crescere davvero. Ma
è possibile passare dallo status di “cercatore del benessere” a quello di
“cercatore della verità” quando si comprende la necessità di un vero Maestro:
qualcuno cioè capace di accompagnarci nel nostro mondo interiore senza farsi
del male e senza danneggiare nessuno. Alla fine verrà risvegliato naturalmente anche
il Maestro interiore, la Luce Divina nel nostro Cuore. Impensabile dunque
credere di potersi avventurare da soli lungo quel cammino quando non si sa
neppure da che parte si sta girati! Invece l’assunto principale della new age è
che ognuno sia maestro di sé stesso. Di nuovo una mezza verità, cioè una bugia.
O che se incontri il Buddha per strada dovresti ucciderlo. Quante sciocchezze!
Il fatto è che soltanto se hai compiuto un vero cammino interiore, quel cammino
e tutti i suoi maestri scompariranno da sé, non occorre far fuori nessuno! In
altre parole, non bisogna mettere il carro davanti ai buoi, come si dice, o
cominciare a costruire una casa dal tetto: è necessario rispettare i tempi o i
vari passi di un percorso che sia tale. Gratitudine infinita dunque per chi ci
ha aiutati a compiere il cammino quando non sapevamo neppure in quale direzione
muoverci…
Posso prevedere che nei prossimi anni, scienza e
spiritualità potranno andare sempre più a braccetto, come accadeva nei tempi
antichi. Mentre politica e religioni dovranno cambiare radicalmente o
perderanno completamente la loro ragion d’essere.
PUNTO QUINTO: MA ALLORA CHI CI SALVERÀ?
Alcuni aspettano un intervento di salvataggio extra o
intraterrestre, angelico o messianico… tanti sono i modi in cui si vorrebbe che
qualcuno risolvesse i problemi da noi stessi creati. Ma, quello che veramente è
necessario è che la consapevolezza possa crescere abbastanza in ognuno da
rendersi conto che il mondo esterno è soltanto un riflesso di quello interiore,
nel bene e nel male. Né più né meno di un sogno, a volte brutto e a volte
bello.
Il mondo si può cambiare soltanto partendo da noi stessi,
facendo pace progressivamente con ogni aspetto di sé. La meditazione salverà il
mondo e tutti noi: nessuna azione esterna possiede questo potere.
Cos’è dunque la meditazione? Essa è l’arte o l’abilità di
ascoltare se stessi mettendo da parte il giudizio. È la percezione dell’Osservatore
Silenzioso, ciò che alcuni chiamano la “pura consapevolezza”. Ovvero essere
coscienti della stessa Coscienza. Altri preferiscono parlare di Presenza,
intendendo non una forma di attenzione mentale ma una consapevolezza priva di
contenuti. Libera cioè dal peso dei ricordi, dalle ansie per il futuro, dal
traffico incessante dei pensieri… Com’è possibile realizzare questo? Forse che
sia necessario creare un “vuoto mentale”? O imparare a concentrarsi tantissimo?
O magari riempiendosi di “amore incondizionato” per qualcuno? Bisogna forse
fare degli sforzi di là dalle nostre capacità? Niente di tutto ciò, ovviamente.
La cosa in realtà è molto più semplice di quanto la mente potrebbe mai riuscire
ad immaginare. Ma, proprio per questo non sta nelle parole, nelle idee, nei
pensieri. Ed è bene dunque imparare con un Maestro, con chi cioè sia già andato
oltre il gioco delle dualità e veda con chiarezza quel che è. Che possegga
insomma quella che viene chiamata una “Chiara Visione”, manifestando ad ogni
passo la dolce e ferma Presenza
dell’Essere. La scoperta di non essere il corpo, di non essere il mondo dei
pensieri ed emozioni, di non essere neppure qualcuno che pensa, dice e fa
qualsiasi cosa è la grande benedizione del Risveglio. Uno stato che può essere
momentaneo o permanente, ma che sempre esiste in noi. Non sei l’autore di nulla
ma sei l’attore di ogni cosa…
Si dice che la bellezza salverà il mondo… è vero, ma
soltanto se impari a manifestare la vera Bellezza, quella del tuo essere. In
che modo Essa può manifestarsi? Diventando nudi davanti a se stessi, ovvero
trasparenti, accogliendo quindi tutto ciò che riteniamo di dover nascondere
perché, a nostro dire, “brutto”; così come tutto ciò che percepiamo “bello”. La
Grande Bellezza non è altro che il frutto di una profonda trasmutazione
alchemica: tutto ciò che abbiamo rifiutato, negato, respinto, deve essere
abbracciato, compreso e amato. Un “lavoro” che può richiedere una o tante vite.
Ma che fin dal suo inizio ci rende particolarmente degni di attenzione e di
sostegno da parte dei “mondi invisibili” e della stessa Natura: la Madre di
tutti gli esseri.
La strada è dunque aperta a chiunque e attende le grandi
Anime coraggiose che sentono di percorrerla. Nessuno è escluso, tutti sono
chiamati e prima poi sapranno rispondere… è allora che il mondo sarà molto
diverso da come lo conosciamo oggi. Puoi immaginare un mondo con tanti
risvegliati, tanti individui non più imprigionati negli oscuri meccanismi del potere
fine a se stesso ma che si mettono al servizio dell’Universo, con tutta la
Bellezza e l’Amore di cui ogni essere dispone ed è parte integrante? Ebbene
questo è il mondo che si può Sognare, che chiede ormai a gran voce di sorgere e
che si può cominciare a realizzare dentro di noi, senza perdere altro tempo. Nella
Gioia senza fine della comunione con l’Esistenza.
Fabrizio Sam-Yen
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