giovedì 28 marzo 2019

L’IRLANDA MAGICA DEI DRUIDI E DEGLI DÈI TUATHA DE DANAAN - prima parte -



L’IRLANDA MAGICA DEI DRUIDI E DEGLI DÈI TUATHA DE DANAAN 

- prima parte -

 



La storia dei Druidi e della loro gente è tanto sconcertante quanto affascinante. Purtroppo non conosceremo forse mai l’intera verità sulle loro origini, dal momento che di loro è rimasto pochissimo di scritto, salvo qualche iscrizione su corteccia di nocciolo o di pioppo, perciò difficile da leggere per la deperibilità del materiale, e ciò che dei loro racconti trascrissero i monaci nel primo medioevo, considerando dunque le inevitabili interpretazioni cristiane e perdendosi l’originalità e la sacralità della tradizione celtica-Druidica.

Giulio Cesare, durante la sua campagna di conquista verso l’Europa del nord, aveva sentito dire che i Galli dichiaravano di essere i discendenti del dio degli Inferi Dis, (l’equivalente del dio Plutone), il quale aveva spedito un gruppo di Galli dall’Ade alla conquista dell’Irlanda. In epoche post-Diluvio l’Irlanda rimase disabitata per oltre 200 anni, poi vi giunsero i Partoloniani che dopo 300 anni di insediamento scomparvero a causa di una terribile pestilenza. Dopo di loro arrivarono i Nemediani, successivamente i Fomoriani, i Fir Bolg, i divini Tuatha De Danaan e infine i Milesi. In ogni modo i popoli della Britannia, della Gallia, dell’Irlanda vantavano la loro origine da esseri straordinari. E i Druidi da dove e da chi avevano acquisito la conoscenza e i segreti dei loro poteri?

Per diventare un Druido era necessario avere più di 20 anni di età e lo studente aspirante al druidismo doveva imparare a memoria più di 20.000 versi sacri. Le più importanti scuole dei Druidi erano: una situata sull’isola di Anglesey (attuale isola di Mona) e l’altra sull’isola Iona che furono convertite, in seguito all’invasione del cristianesimo, in monasteri cristiani. Giulio Cesare disse di loro: “Discutono con i loro giovani allievi di molte cose in relazione alle stelle e ai loro moti; all’estenzione dell’universo e alla nostra terra; riguardo alla natura delle cose, alla forza e alla maestà degli déi immortali”. Appartenenti non solo alla casta sacerdotale, i Druidi erano insegnanti/maestri, giudici, consiglieri del re. Erano esperti conoscitori dei segreti dell’universo, e sapevano leggere le stelle. Erano indovini e conoscitori della pratica sulla levitazione. La loro grande conoscenza vista in questi termini era molto affine a quella dell’antico Egitto e/o quella Vedica hindu, in cui viene compreso il culto del Sole, quello della reincarnazione e dell’immortalità dell’anima. Una connessione tra Irlanda e antico Egitto può essere dimostrata attraverso il rinvenimento di un cranio di una scimmia berbera (un tipo di macaco diffuso nelle regioni del Nord Africa dal Marocco alla Libia) di 2500 anni durante gli scavi a Eimhain Macha (Navan Fort) della contea di Armagh, e di uno scheletro di un ragazzo di 15 anni risalente a 3800 anni fa con ancora indosso una collana di perline in ceramica molto simile agli ornamenti egizi. Ma vi è una leggenda che parla dell’arrivo in Irlanda di una principessa e del suo sposo fuggiti da una terra lontana nel 1700 a.C.. La principessa in questione era la figlia del Faraone Akhenaton, Ankhesenamun, che venne nominata Scota con il consorte reale Gaythelos da cui si ritiene provengano i nomi dei popoli “gaelico” e “scozzese”.
La natura aveva un ruolo fondamentale nella vita dei Druidi: essi ne traevano energia e forza spirituale. I rituali venivano eseguiti in luoghi particolari come all’interno di una caverna, in un bosco, sulla cima di una collina e certe pietre erano considerate sacre. I Druidi preferivano celebrare questi riti nelle notti di luna piena o durante una tempesta di fulmini. Agitando in aria una sorta di bacchetta, pronunciavano, a voce alta e forte, parole magiche che spesso erano usate per chiamare e convocare il Grande Drago, dal quale ricevevano gli inusuali poteri, in forma di energia che si trasferiva nei loro corpi, rendendoli capaci di esercitare ogni tipo di magia . I Druidi celtici usavano dire : “Io sono un serpente, io sono un Druido”. Nessun paese in Europa ha un legame così stretto con il culto del serpente come l’Irlanda. Si dice anche che i Druidi avessero la facoltà di cambiare il clima, come dirompenti temporali e scatenare valanghe di neve. C’è un racconto di Tacito relativo all’invasione dei Romani in Britannia, dove si dice che poco prima della conquista dell’isola, i Romani rimasero paralizzati dalla paura alla vista di una numerosa schiera di Druidi, insieme a uomini e donne armati. Nonostante la loro imponenza, i Celti britannici persero la battaglia contro i Romani. Ma l’Irlanda da questi ultimi non venne mai conquistata, quindi rimase fuori dai dominii dell’Impero Romano fino alla successiva invasione dei cristiani avvenuta durante il periodo medievale. l’Irlanda è riuscita pertanto a mantenere per molto più tempo la tradizione celtica-druidica, rispetto ad altri Paesi nord europei . C’è un antico manoscritto irlandese in cui è riportata la seguente frase: “Tutti coloro che si dedicano alle arti magiche e druidiche discendono dai Tuatha de Danaan”. Chi erano costoro? La loro vera origine è tutt’oggi sconosciuta e il loro nome stava a significare “I figli della dea Danu”: essi apparvero per la prima volta in Irlanda il 1° maggio (Beltane): “Non avevano navi... nessuno sa veramente se da oltre il cielo, oltre la terra giunsero. Erano demoni o uomini?” (Eochaid Va Flainn). In realtà non erano né uomini né demoni. Erano di pelle chiara, dai capelli biondi o rossi, di bell’aspetto. Governarono la Terra in tempi preistorici. Dotati di intelligenza superiore, con capacità artistiche notevoli, erano in possesso di “poteri magici” basati principalmente sulla tecnologia avanzata. Insegnarono le loro conoscenze ai Druidi e da qui cominciò il Druidismo. Prima di arrivare in Irlanda, trascorsero 7 anni in Scozia e qualche anno in Scandinavia. Si dice che arrivarono dal cielo. Secondo fonti più antiche, nel “Libro di Ballimote” troviamo scritto: “Dopo di loro, arrivarono i Tuatha De Danaan, nascosti nella loro nuvola scura. Ho mangiato cibo con loro anche se in un periodo così remoto”. Essi attrerrarono sulla cima del monte Sliev-an-lerin, la “montagna di ferro” nella contea di Leitrim. Questo ci ricorda un analogo evento descritto nel Libro di Enoch: gli Dèi che scesero nei giorni di Jared sul monte Hermon. Ma in fondo dobbiamo notare una familiarità comune nei luoghi di atterraggio degli esseri divini: tutti prediligono la cima di una montagna o di un colle. Ad esempio gli Anunnaki, gli dèi dei Sumeri, furono visti arrivare sul monte Kharsag: “A Kharsag, dove cielo e terra si incontrano, l’Assemblea Celeste, i grandi figli di Anu, discesero” (Epica di Kharsag).

I Tuatha De Danaan per conquistare l’Irlanda dovettero combattere due importanti battaglie: una contro i Fir Bolgs, i quali furono sconfitti grazie all’inganno della nebbia creata dagli stessi Tuatha per sparire e comparire a sorpresa spiazzando il nemico; la seconda contro i giganti Fomore che si lanciarono dall’Isola di Tori verso l’Irlanda. Il capo dei Fomore era il possente gigante Belor, che lanciò una potente “trave” (forse un grande flusso di energia?) attraverso il canale tra l’Isola di Tori e l’Irlanda, e dal cui occhio sprigionò un fascio potente di luce tale da bruciare e ridurre in cenere i suoi nemici. Più che una creatura colossale simile a un Ciclope, sembra aver a che fare con un’infernale macchina da guerra: se si guarda nel dettaglio il suo “occhio che poteva incenerire un’intera armata aprendo le 7 palpebre che lo proteggevano”. Ad ogni modo i Fomore furono sconfitti, grazie alla prodezza del dio Lugh , il quale mise fuori uso l’occhio del potente Belor.

I Tuatha De Danaan regnarono in Irlanda per molto tempo fino a che non dovettero fronteggiarsi con i Milesiani a Teltown. Fu per i Tuatha la terza ed ultima battaglia dove nonostante avessero impiegato le loro strategie, come quella di rendersi invisibili nella nebbia (tecnica dello sparire e riapparire già usata tra le divinità hindu, vedasi nei racconti epici del Mahabharata e Ramayana), ne uscirono sconfitti. Secondo un’antica leggenda, non andarono mai via dall’Irlanda, in quanto riuscirono a trovare un accordo con i Milesiani, i quali permisero ai Tuatha di dimorare nel mondo sotterraneo.

Uno dei luoghi irlandesi più importanti è il Colle di Tara,il cui mito risale almeno a 6000 anni fa. Contiene diversi monumenti, eretti in tempi e periodi diversi, ed è conosciuto come il luogo sacro dove avvenivano gli scontri tra le divinità nonché la porta per gli Inferi…








fonte internet: Alien Gods and magic Ireland by Ellen Llyod from Esolibris Website

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