“IL VIAGGIO DELL’EROE”
NEL MONDO DEGLI ARCHETIPI
Dispensa 2
I Preparativi per il Viaggio
Nella prima fase del Viaggio l’Io deve innanzitutto strutturarsi per imparare a vivere nella realtà in cui si trova: i requisiti fondamentali sono fiducia in se stessi (Innocente), autonomia e senso pratico (Orfano), coraggio e intraprendenza (Guerriero), rispetto di sé e degli altri (Angelo Custode).
In particolare dallo sviluppo e integrazione di Innocente e Orfano ricaviamo la Sicurezza, data dalla fiducia in se stessi e dalla capacità di cavarsela da soli. Dallo sviluppo di Guerriero e Angelo Custode otteniamo la Responsabilità, ovvero la capacità di fissare obiettivi, di onorare la parola data e gli impegni presi, assieme alla capacità di prenderci cura di noi stessi, dei nostri progetti e degli altri.
Senza un Io sano e strutturato non può esserci un adeguato sviluppo psicologico e spirituale. L’Io in questo senso deve costruire una maschera sociale, una personalità in grado di convivere con gli altri nella società (l’archetipo strutturale che Jung definisce Persona). Nel periodo che va dalla nascita alla fine dell’adolescenza si va creando anche l’Ombra, ossia il contenitore, il ripostiglio, la cantina oscura dove riponiamo tutte quelle parti della nostra psiche che non risultano adeguate all’Io ideale che cerchiamo di rappresentare.
Spesso questa prima fase della vita è la più difficile e viene vissuta come un “Inferno”, in quanto non si hanno ancora gli strumenti per affrontare la vita e spesso non si hanno genitori in grado di fornirceli.
Lo scopo di questa prima fase della vita è uscire dai legami della famiglia di origine, infrangere la “lealtà familiare”, tollerare il senso di colpa per aver abbandonato il nido, ringraziare per tutto quello che si è ricevuto e andare per la propria strada.
Innocente
L’innocente è la parte di noi che crede nella vita, in noi stessi e negli altri, è l’entusiasmo con cui cominciamo una relazione, un viaggio, un lavoro.
“Se non ritornerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli” diceva qualcuno...
Si attiva nell’infanzia quando i genitori ci amano, ci proteggono e credono in noi e nel nostro potenziale incoraggiando i nostri sforzi per usare e sviluppare le nostre capacità.
È l’individuo “prima della caduta”, che ricorda il mondo protetto dell’utero della madre, che ha ben presente la felicità dei primi anni di vita, che vuole riconquistare e vivere nel Paradiso Terrestre, ovunque esso si trovi.
L’Innocente è la parte di noi che continua a credere, a qualunque costo, perché ha una incrollabile fede che il mondo è un luogo sicuro e gli esseri umani sono buoni. Questa fiducia lo ricompensa donandogli apertura, capacità di apprendimento e perseveranza.
L’Innocente però tende a negare i problemi e a rifuggere dai conflitti, spesso isolandosi in un mondo di fantasia. L’Innocente è anche assolutista e dualista, non può ammettere la propria imperfezione senza inorridire di sé, senza cadere preda della vergogna o del senso di colpa.
Se neghiamo di avere subito un torto, non dovremo insorgere a nostra difesa, se proiettiamo le nostre aspirazioni sugli altri, non saremo tenuti a cambiare. Se colpevolizziamo gli altri dei nostri errori, eviteremo di affrontare noi stessi, se interiorizziamo gli altrui atteggiamenti violenti, potremo continuare ad autodistruggerci. Se fuggiamo da ogni situazione impegnativa non dovremo fare i conti con il nostro senso di inferiorità e impotenza.
L’Innocente si sente molto fragile e vulnerabile e, come è evidente, cerca in tutti i modi di difendersi da ciò che considera una minaccia alla propria integrità. Ma c’è un altro modo, più maturo, di relazionarsi con i fatti della vita.
Il Sacrificio dell’Innocente
Molti miti e leggende parlano del Sacrificio dell’Innocente, del Fanciullo o della Fanciulla, della Vergine.
In effetti, quando soffriamo o siamo impauriti perché perdiamo il senso dell’unità con la Madre Terra o con lo Spirito, con la famiglia o la comunità, stiamo sacrificando la nostra illusione e uscendo dal diniego della realtà.
La grande lezione che deve imparare l’Innocente è che non bisogna mai abbandonare i propri ideali e i propri sogni, ma che si deve anche essere disposti a sacrificarli quando non sono autentici. È necessario talvolta compiere il sacrificio della propria innocenza per poterla riacquistare ad un livello più elevato.
RIEPILOGO INNOCENTE
PERIODO DI SVILUPPO |
0 - 7 anni |
PIANETA |
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SEGNO |
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CASA |
Prima - La Manifestazione dell’Io, la Personalità (Ariete) |
ASSE DI ENERGIA |
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QUALITÀ |
FIDUCIA |
OMBRA |
PAURA |
SCOPO NELLA VITA |
Giocare, sentirsi al sicuro, protetto, accudito, amato incondizionatamente |
PAURA |
Abbandono, solitudine, incomprensione, morte, abuso |
RELAZIONE CON IL |
Lo nega, non si accorge neppure che c’è, lo idealizza, ci gioca senza però capire che è un Drago, si sacrifica |
LEZIONE DA IMPARARE |
Discernimento e discriminazione, mantenere fiducia e speranza anche dopo il tradimento e la delusione, imparare a vedere l'imperfezione della realtà e di se stesso |
TEMATICHE DA |
Il Paradiso Terrestre, le radici, gli antenati, la relazione con il padre e la madre, concepimento, gravidanza, infanzia, allattamento, la madre-cibo e la madre-mondo, appartenenza e nutrimento, onnipotenza e pensiero magico, riconoscimento e protezione, principio di piacere, dipendenza e paura, abusi sessuali e violenze psicologiche, fuga da se stessi e dalla realtà, negazione, rimozione, proiezione, fissazione, regressione, Giove e l'espansione |
Orfano
Gli Orfani sono bambini a cui è mancata la protezione e il nutrimento da parte dei genitori o addirittura hanno subito violenze fisiche o psichiche.
Quando l’Innocente cade e si fa male, si rialza e va avanti con rinnovata tenacia, l’Orfano, al contrario, ha una ulteriore dimostrazione che la vita è dolore.
L’Orfano si attiva ogni volta che siamo traditi o abbandonati dalle figure o situazioni su cui facciamo riferimento. Se un insegnante è stato ingiusto con noi, se i nostri compagni di scuola ci hanno preso in giro, se gli amici hanno sparlato di noi alle nostre spalle, se l’uomo o la donna che ci promettevano eterno amore ci hanno lasciato, tutto questo ci allontana sempre più dal ricordo del Paradiso e ad un certo punto dimentichiamo di esserci mai stati.
L’Orfano ci invita a sviluppare autonomia e senso pratico, ci esorta a rimboccarci le maniche e a ricominciare sempre tutto da capo.
Tuttavia il rischio dell’Orfano è quello di fare l’abitudine alla rinuncia e alla privazione, di perdere la speranza e diventare arido, freddo, cinico e diffidente.
Se l’Orfano sa rinunciare alla Promessa del Paradiso e del Privilegio (come Adamo ed Eva, Ismaele, Lilith, Caino, Lucifero), se impara a sacrificare l’illusione dell’Immortalità, può imparare a
“vivere e morire e rifiutare di essere un Dio per essere un Uomo...” (Albert Camus)
L’Orfano rinuncia all’infantile desiderio di unione con il Padre e con la Madre per prendere atto della sua mortalità e in questo modo comincia a crescere e a cooperare con gli altri, mortali anch’essi e bisognosi gli uni degli altri.
La cooperazione, l’interdipendenza e la collaborazione fra uguali prende il posto della adorazione di un Ente Supremo Onnipotente, il senso non proviene più da fuori, ma viene ricercato all’interno di se stessi e del gruppo.
Autotradimento e maschera
L’Orfano alla guida della nostra vita può portarci a tradire gli altri e i nostri valori (autotradimento, a sviluppare nel tempo una identità fittizia, una maschera capace di nasconderci così bene agli altri da alienarci perfino a noi stessi.
Ironia della sorte, quanto più viviamo in maniera cinica, falsa e insincera per difenderci dalle ferite, tanto più Orfani e delusi diventiamo, mancanti di un senso di identità, interiormente vuoti, acriticamente legati all’immagine proposta dalla società del tempo, schiavi del materialismo che sostituisce denaro, potere, oggetti e ruoli al senso profondo dell’essere.
La sfida per l’Orfano è assumersi la responsabilità della propria sofferenza ed essere ciò che è, per quanto possa fare male fare i conti con le ferite ricevute e comprendere che in definitiva è proprio la mancata risposta del mondo esterno ai nostri bisogni che motiva il viaggio verso la conquista di ciò che siamo e vogliamo.
RIEPILOGO ORFANO
PERIODO DI SVILUPPO |
7 - 14 anni |
PIANETA |
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SEGNO |
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CASA |
Seconda - Beni materiali, il Possesso (Toro) |
ASSE DI ENERGIA |
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QUALITÀ |
AUTONOMIA |
OMBRA |
RABBIA, LAMENTO |
SCOPO NELLA VITA |
Rifarsi di ciò che ha perduto per ritrovare la sicurezza |
PAURA |
Di essere sfruttato, schiacciato, nuovamente abbandonato o tradito |
RELAZIONE CON IL |
Si rende conto del problema, ma si sente una vittima impotente, vuole essere salvato da qualcuno; si rende conto che deve chiedere aiuto perché da solo non ce la può fare |
LEZIONE DA IMPARARE |
Analizzarsi e lasciar andare il dolore la delusione e il risentimento; chiedere e ricevere aiuto dagli altri |
TEMATICHE DA |
La cacciata dall’Eden, la separazione della madre e dal padre e l'inizio dell'autonomia, le autorizzazioni e i divieti, le sostituzioni e le identificazioni nell'albero genealogico, riti di passaggio dalla pubertà all'adolescenza, la ribellione e la rabbia, il lavoro e il denaro, la fatica e lo sforzo, le basi dell’autorealizzazione, Saturno e la ritrazione. |
Guerriero
Il Guerriero dentro di noi ci impone di essere coraggiosi, integri e forti, capaci di fissarci delle mete e di raggiungerle, di evadere dai confini che ci imprigionano e di partire alla conquista del mondo.
Si attiva in generale in tutte le situazioni in cui dobbiamo imparare a difendere noi stessi e i nostri confini o proteggere qualcuno da minacce e aggressioni.
Il Guerriero richiede un forte impegno alla propria integrità, richiede autodisciplina, fermezza e senso dell’onore. I Guerrieri vivono e quando serve combattono per le proprie idee o i propri valori, anche quando questo costa molto in termini economici e sociali.
Il Guerriero è il guardiano della Porta del Cuore, che dice: “Altolà! Qualificati o sparo”; deve essere così vigile da riconoscere ogni minimo attentato alla nostra integrità psicofisica, deve usare bene l’organo della vista e dell’olfatto per stare all’erta circa i pericoli e i potenziali invasori.
È la capacità di dire “No”, di dire “Fuori dalla mia vita”, di escludere chi non usa rispetto, chi prima non bussa e non rispetta le regole che noi ci diamo in casa nostra, nel nostro spazio.
Tuttavia il Guerriero può diventare eccessivamente duro, rigido, amante della competizione e della vittoria ad ogni costo. Il Guerriero tende a giudicare, razionalizzare e separare quello che viene ritenuto segno di debolezza. Tenerezza, sensibilità, fragilità, accoglienza, comprensione e tolleranza sono spesso oggetto di repulsione e disprezzo.
RIEPILOGO GUERRIERO
PERIODO DI SVILUPPO |
14 - 21 anni |
PIANETA |
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SEGNO |
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CASA |
Terza - Comunicazione con l’ambiente circostante (Gemelli) |
ASSE DI ENERGIA |
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QUALITÀ |
FORZA |
OMBRA |
VIOLENZA |
SCOPO NELLA VITA |
Stabilire e difendere i propri confini, affermarsi, vincere, farsi strada, combattere e conquistare, stabilire obiettivi e operare per raggiungerli |
PAURA |
Di essere ucciso, di essere debole, di essere impotente, di essere umiliato |
RELAZIONE CON IL |
Lo affronta, ingaggia il combattimento accettando il rischio di morte, perché può finire in due modi: uccidere o essere ucciso |
LEZIONE DA IMPARARE |
Combattere solo per ciò che realmente conta, non cedere alle provocazioni, selezionare le persone che possono entrare nel proprio spazio e quelle che non possono, essere capaci di dire no senza essere violenti |
TEMATICHE DA |
Affrontare il “drago”, gli ostacoli, la forza del padre, la spada, l’arco, l’autodisciplina, le regole, pulsione-carica-scarica, il sistema immunitario, Marte e l’autoaffermazione. |